La "moccicata" di Verratti risveglia l’Abruzzo offeso

La replica degli abruzzesi all'orgoglio ferito dagli sfottò che la video-intervista al fuoriclasse di Manoppello aveva attirato su Internet: centinaia i commenti con i modi di dire in dialetto
A volte basta poco a risvegliare l’orgoglio di una comunità. Anche un morso non dato, ma solo raccontato, con le parole che sgorgano direttamente dal cuore senza passare per il filtro della ragione. E’ bastato che Marco Verratti se ne uscisse con quel «moccica» (morde in dialetto abruzzese) per far capire al resto dell’Italia due cose:
1) che il centrocampista della Nazionale era molto arrabbiato per il morso dato da Suarez a Chiellini;
2) che non bastava l’italiano, ma occorreva il dialetto per far capire quanto fosse arrabbiato per quel gesto non punito dall’arbitro nella partita con l’Uruguay, che aveva spinto l’Italia verso l’esclusione dai Mondiali di calcio.
Ai nostri lettori è bastato molto meno per dare la stura a manifestazioni di un orgoglio ferito dagli sfottò che la video-intervista al giovane fuoriclasse di Manoppello aveva attirato su Internet.
E’ stato sufficiente che il Centro.it lanciasse l’idea di aggiungere a quel «moccica» altri modi di dire, proverbi e intercalari comuni in dialetto abruzzese. In poche ore l’invito sul sito ha raccolto più migliaia di condivisioni e tantissimi commenti via Facebook e Twitter.
Da «daje e daje... la cipolle divente aje» a «s'iccise a la zappe», ognuno ha aggiunto il suo granello di identità linguistica al «moccica» di Verratti. Così, nella cornice scanzonata di un gioco estivo, i nostri lettori hanno tracciato il profilo di una condizione emotiva diffusa che merita attenzione, oltre che incuriosita partecipazione sentimentale.
ED ECCO LE FRASI CULT CHE STATE POSTANDO SU FACEBOOK (clicca sul simbolo dei commenti - - per leggerli)
E I MODI DI DIRE CHE STATE SU INSERENDO SU TWITTER
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