La nonna: stiamo vicini ai ragazzi, Christopher non sia morto invano
Dalla sua pagina Facebook, Olga Cipriano lancia l’appello agli adulti e tende la mano ai giovani «Adesso bisogna fare sul serio, io ci sono e ci sarò per tutti coloro che hanno voglia di parlare»
PESCARA. «Adesso bisogna fare sul serio, io ci sono e ci sarò per tutti i ragazzi che hanno voglia di parlare, voglio farlo in nome del mio angelo». Sono le parole che Olga Cipriano, la nonna di Christopher Thomas Luciani, ha affidato ai social in questi giorni svelando una determinazione che va oltre il dolore, oltre lo strazio e le lacrime che l’affliggono dalla sera del 23 giugno. Una determinazione che ha un solo obiettivo: non rendere vana la morte del suo ragazzo, ucciso a 16 anni con 25 coltellate sferrate da due coetanei che poi, con il resto del gruppo che li aspettava sulla panchina del parco pescarese, sono andati al mare. «Non ti dirò mai addio», scrive nonna Olga rivolgendosi al nipote che le è stato affidato da quando aveva 3 anni e mezzo, «tu sarai sempre vicino a me e mi darai la forza per cambiare il modo di vivere di tutti i ragazzi della tua età affinché ci sia un mondo migliore... ti amo angelo mio».
E il seme dell’amore lasciato da Christopher ha già iniziato a germogliare. Sono tanti, decine e decine, i messaggi che da tutta Italia stanno scrivendo alla nonna, ai familiari e a tutti gli amici che sui social continuano a ricordarlo. Un seme che la nonna ha la ferma intenzione di far crescere più forte e potente di un pomeriggio di follia, dando vita a un progetto che presto presenterà pubblicamente. A sostenerla, il sindaco di Rosciano Simone Palozzo, che al suo insediamento in Consiglio ha già dichiarato che intitoleranno un parco a Christopher, il parroco don Marco Spadaccini e le parole del prete antimafia sotto scorta, don Antonio Coluccia che nella chiesa gremita per i funerali ha scandito dal pulpito: «Pescara spero che sia una città che non solo oggi si commuove, ma che si muova a intercettare questi malesseri, perché la vita dei ragazzi appartiene a tutti». E poi, «responsabilità vuol dire risposta». È quella che vuole provare a dare Olga Cipriano ai ragazzi e alle famiglie a cui la donna non si stanca di dire, «state vicini ai ragazzi, hanno bisogno del nostro sostegno».
Lei è pronta, e a breve renderà pubblico il suo progetto affinché, come scrive anche il sindaco di Rosciano, «i riflettori non si spengano e il sacrificio di Christopher possa essere da sprono per continuare a lanciare messaggi di speranza ai nostri ragazzi». Una luce che oggi diventa un faro per gli adulti che si sono scoperti sgomenti e inadeguati davanti a ragazzini che, come ha scritto il giudice del Tribunale dei minori a proposito degli assassini di “Crox”, «hanno ucciso per provocare sofferenza e morte». Ragazzini che sono come i figli di tutti: studenti di famiglie normali, buongiorno e buonasera, la cena a casa con i genitori. Salvo poi scoprire l’orrore. Christopher, con la sua storia di bambino cresciuto senza mamma e papà, ma sostenuto dall’amore incondizionato della nonna, non era “normale” come loro. Ma, come ha scritto il cugino Luca, era buono: «Un ribelle dal viso duro, per riuscire a nascondere un animo buono e pulito. Eri questo, Cri, un po’ diverso dagli altri, particolare, fiero, vanitoso, ma vero. Sembravi grande, nonostante i tuoi 16 anni. Hai dato una lezione a tutti Cri della quale nessuno si scorderà mai», «sei tutti noi Cri, sei un simbolo ora».
E da qui vuole ripartire nonna Olga. Con lei, un seguito destinato a crescere: «Non sarà mai dimenticato Christopher, ha scosso troppo le nostre coscienze», scrive la mamma di un suo amico. Ma resta sempre il rimpianto di chi quella domenica pomeriggio, mentre Christopher camminava davanti al suo assassino per raggiungere le sterpaglie in fondo al parco Baden Powell era sul terrazzo di un palazzo vicino, ma non ha sentito niente: «Signora Olga», le scrive la cittadina su Facebook, «io abito nel complesso adiacente al parco e domenica quando è accaduta questa tragedia ero sul terrazzo e non mi sono accorta di nulla. Capita spesso che mi soffermo a guardare i ragazzini ma quella domenica purtroppo non è andata così, altrimenti mi sarei allarmata vedendo che a tornare indietro non erano più in tre. Forse sarebbe stato comunque tardi per aiutare Christopher ma questo non allevia i miei rimorsi. Un abbraccio grande signora Olga e le assicuro che non dimenticherò il suo nipotino». Nessuno, chiede nonna Olga, deve dimenticare: solo così Christopher continuerà a vivere.