Lastre di eternit in strada, è emergenza

Discariche abusive tra le ville e nell'area artigianale, amianto gettato nelle scarpate

MONTESILVANO. Lastre di eternit gettate nelle scarpate della collina, abbandonate vicino ai cassonetti delle strade principali e dell'area artigianale, scaricate sul lungofiume. Scoppia un'emergenza amianto: il Comune non ce la fa a bonificare le discariche abusive.

Via Togliatti, via De Gasperi, via Saragat, via Libia, lungofiume Saline, via Fosso Foreste. Dal centro alla collina delle ville a schiera fino all'area artigianale: le discariche abusive di eternit sono un'emergenza. In un anno, il Comune stima una spesa compresa tra duecento e trecentomila euro per portare via i rifiuti pericolosi: le fibre di asbesto, contenute nell'amianto, sono cancerogene.

Ma l'intervento non è tempestivo: tra i compiti dell'Ecoemme, la società pubblico-privata che si occupa della pulizia della città, non c'è la bonifica delle discariche abusive di eternit. «L'Ecoemme non può intervenire per contratto», conferma il presidente Franco Mancioppi. «Per ripulire la città dall'amianto», spiega l'assessore all'Ambiente Claudio Di Emanuele, «il Comune si serve di una ditta specializzata. Così, il danno ambientale provocato dagli incivili viene pagato da tutti i residenti. Mi appello ai cittadini: non si può abbandonare l'eternit in strada».

Ma l'amianto non viene gettato soltanto in strada: in via Togliatti, la strada che da via Chiarini si inerpica verso il borgo del colle, spunta un cimitero di lastre di eternit. Salendo verso il borgo, il cumulo si trova in una scarpata, subito dopo il primo curvone a trecento metri dall'ingresso della circonvallazione: l'eternit sembra stato scaricato nel dirupo da un camion ribaltabile.

In via De Gasperi, tra le ville a schiera della collina, l'eternit viene buttato vicino ai cassonetti della spazzatura come le buste dell'immondizia: succede a ridosso degli incroci con via Agostinone e via Passo dello Stelvio.

In via Saragat, una discarica a cielo aperto, l'eternit spunta dai canali di scolo ed è ricoperto dalla vegetazione selvaggia: è il segno che da mesi nessuno lo porta via. Altre lastre sono poggiate all'incrocio con via Perlasca.

Via Libia è una delle strade di accesso all'area artigianale: i marciapiedi sono ricoperti di sterpaglie e, tra i rovi, ci sono le lastre di eternit.

Ma è sul lungofiume che le discariche abusive di amianto sono una regola: «Nel tratto sterrato tra via Tamigi e l'ex discarica di Villa Carmine», spiega Di Emanuele, «anche il transito dei camion verso il compattatore dei rifiuti subisce interruzioni a causa dell'abbandono dei rifiuti. Di notte, amianto, calcinacci e immondizia vengono scaricati in mezzo alla strada e, per consentire ai camion di passare, è necessario l'intervento delle ruspe».

Ma l'amianto sembra invisibile: in via Fosso Foreste, da più due mesi, le lastre sono poggiate a un muro e nessuno interviene.

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