Le Naiadi tra conti in rosso e braccio di ferro sui bagnini

6 Ottobre 2025

La delibera regionale che accompagna il passaggio di gestione da Fira ad Abruzzo Sport e Salute svela i costi alti e le poche entrate, mentre le società sportive dicono no al rinnovo delle condizioni

PESCARA. Naiadi 2, il ritorno. Può titolarsi così il nuovo capitolo della saga dell’impianto sportivo della Regione e in gestione alla Fira (finanziaria regionale). E questo alla luce del conto economico e dalla “guerra sui bagnini” tra società sportive e Fira sui corsi di nuoto e le ore di nuoto libero.

I conti sono emersi dalla delibera della giunta regionale che accompagna il cambio di gestione con l’affidamento della struttura sulla riviera ad Abruzzo Sport e Salute, nuova società sempre della Regione.

Nella delibera si fa riferimento a uscite pari a 1.890.618 euro delle quali 909.623 euro di costi di gestione e 980.995 euro di manutenzione ordinarie, utenze, Imu e Tari. Sul fronte delle entrate vi sono i canoni di affitto pagati dalle società sportive (senza i cui tesserini gli utenti non possono accedere neanche al nuoto libero). A detta delle società il canone si aggira attorno ai 240mila euro. Ed è quindi evidente lo squilibrio economico che affiora pur di mantenere aperte le Naiadi “a tutti i costi”.

Un problema a cui sarà chiamata a far fronte la nuova Abruzzo Sport e Salute e che per forza di cose dovrà comportare un giro di vite . Un irrigidimento che si è fatto già notare tra i rapporti di Fira e società sportive che pagano per usufruire degli spazi d’acqua. E che ha innescato “la guerra dei bagnini”.

Al rinnovo del contratto fino a dicembre 2025, Fira ha riproposto la clausola che prevede che ciascuna associazione deve provvedere per conto suo a pagare un bagnino, avere un defibrillatore e altre misure di sicurezza per ogni attività svolta. Nella scorsa stagione c'è stata un po' di tolleranza anche per quel che riguarda il numero degli utenti in ciascuna corsia. Ora basta. A ciascuno il suo.

La risposta delle associazioni sportive non si è fatta attendere. E si può sintetizzare così: se ci accollate anche il costo di bagnini e altro non siamo più disposti a prorogare il contratto.

A rimetterci sarebbero, oltre che la Fira, che vedrebbe diminuire le entrate di cassa, gli utenti non agonistici e che svolgono soltanto nuoto libero e per i quali la presenza dell’assistente bagnanti (e del defibrillatore) è necessaria.

Le società sostengono che quello per il bagnino sarebbe un ulteriore rilevante costo per l'utenza difficile da sostenere e che, comunque, andrebbe a danno degli atleti che se ne dovrebbero fare carico. Tra l’altro ribattono che le normative nazionali, in particolare l'accordo Stato-Regioni del 2003, e le normative regionali indicano che è il gestore dell'impianto ad avere l'obbligo di garantire la presenza di almeno un assistente bagnanti nell'orario di funzionamento della piscina «e non le associazioni sportive dilettantistiche che sono mere utilizzatrici».

«Chi si lamenta dei prezzi ritenuti alti, evidentemente non sa che in alcune piscine le tariffe possono arrivare anche a 30 euro l'ora per corsia» è la risposta dell’amministratore delle Naiadi Leo Valentini la cui firma è in calce alla proposta di rinnovo del contratto. «Qui le associazioni pagano 20 euro più Iva, vale a dire circa 24 euro. Probabilmente, se al posto di lamentarsi le società avessero avanzato proposte, avremmo potuto chiedere alla Regione di intervenire proprio sull'Iva, così da ridurre i costi. Tra l'altro faccio presente che proprio per consentire alle associazioni di svolgere attività commerciale, abbiamo omologato la capienza di ogni corsia per 12 atleti e non 8, come avviene tradizionalmente».

E oggi un’altra puntata delle Naiadi 2, con la conferenza stampa del vice presidente del consiglio regionale Antonio Blasioli (Pd).

 (ha collaborato

 Adriano De Stephanis)

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