citta’ sant’angelo

Liberato il centro storico dai piccioni

CITTA’ SANT’ANGELO. Nell’ambito di un progetto di riqualificazione ambientale, non è passata inosservata nel centro storico angolano l’assenza di centinaia e centinaia di piccioni che per anni non...

CITTA’ SANT’ANGELO. Nell’ambito di un progetto di riqualificazione ambientale, non è passata inosservata nel centro storico angolano l’assenza di centinaia e centinaia di piccioni che per anni non hanno fatto dormire sonni tranquilli ad abitanti e operatori economici impegnati nell’asportazione quotidiana di grossi quantitativi di guano. Mettendo in pratica un moderno e sofisticato sistema integrato sono stati collocati dissuasori elettronici a norma di legge che hanno favorito lo spostamento graduale delle dimore in aree periferiche della città con cellette sistemate con precisione e con relativa fornitura di acqua e cibo.

È stato un progetto messo in campo dalla Linda, braccio operativo dell’amministrazione comunale, per rispondere alle numerose lamentele della cittadinanza e per evitare ulteriori rischi per l’incolumità e la salute pubblica. È bene ricordare che il piccione è portatore di circa 60 malattie, alcune delle quali mortali, e contagiose per l’uomo e per gli animali domestici, i cui agenti patogeni si trovano nei loro escrementi. Tra le infezioni più comuni e pericolose ci sono senz’altro la salmonellosi, istoplasmosi, condilosi, encefalite e tubercolosi.

Sono stati creati dei dormitori ideali in zone confinate dove è possibile monitorare ogni loro spostamento. «È un fenomeno che oggi è davvero sotto controllo», ha riferito con soddisfazione il responsabile della Linda Guido La Torre, «abbiamo ricevuto i complimenti dai nostri concittadini e anche dalle amministrazioni comunali limitrofe». «Anche in altri Paesi d’Europa i dissuasori elettronici hanno sortito gli effetti sperati», ha commentato Achille Renzetti, docente universitario e storico ricercatore dell’Enea, «questi piccoli volatili hanno trovato migliore dimora in posatoi meno rumorosi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA