L’incendio in hotel scoppiato per un lumino acceso

foto di Giampiero Lattanzio

5 Maggio 2025

È così che è stata distrutta dalle fiamme una camera al terzo piano dell’albergo Holiday: in 4 trasferiti in altri alloggi. Si esclude il dolo

PESCARA. È stata la fiamma di un lumino lasciato acceso vicino al letto a distruggere un’intera camera e far divampare un rogo al terzo piano dell’hotel Holiday, la struttura sul lungomare Colombo che nei mesi più freddi ospita i senzatetto che rientrano nel “Piano freddo” del Comune. È questa, al momento, l’ipotesi che si fa strada sull’incendio che ieri, intorno alle 15, ha scatenato il panico nella struttura sulla riviera: un rogo, quindi, accidentale. Per gli inquirenti al momento non c’è nessun elemento che possa far pensare al dolo. Le fiamme hanno completamente distrutto la camera da letto, ma non si sono registrati feriti o intossicati.

L’incendio è divampato nel primo pomeriggio: la fiamma del lumino si è attaccata alle lenzuola del letto, estendendosi così al resto della stanza. In quel momento nessuno degli ospiti era presente in camera. Subito il forte odore di fumo ha attirato l’attenzione del personale dell’hotel che ha chiamato i soccorsi. Sulla riviera sono arrivati i mezzi dei vigili del fuoco. A bloccare e deviare il traffico sul lungomare gli agenti della polizia municipale. I vigili del fuoco sono saliti con l’autoscala al terzo piano e hanno iniziato a spegnere le fiamme, mentre tutti gli ospiti e il personale della struttura scendeva in strada. A eseguire i rilievi e stabilire una prima causa del rogo sono stati i carabinieri di Pescara.

Per precauzione sono arrivate anche due ambulanze del 118, ma fortunatamente nessuno ha avuto necessità di cure e trasporto in ospedale. Poco prima delle 18, le fiamme sono state spente. La camera al terzo piano è stata giudicata inagibile e per questo motivo i quattro ospiti delle stanze sono stati dislocati in altre camere della struttura. Non è la prima volta che scoppia un incendio all’hotel Holiday: lo scorso anno, era proprio il 4 maggio e di nuovo al terzo piano, un rogo era partito dal malfunzionamento di un’apparecchiatura elettrica. I danni erano stati limitati alla sola stanza coinvolta dal fuoco, con arredi e muri distrutti da fumo e calore. Anche quella volta, fortunatamente, non si erano registrati feriti.

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