Mamma e papà Pantani: «Marco amava l’Abruzzo»

6 Maggio 2023

Conferita la cittadinanza onoraria ai genitori nel segno del ricordo del Pirata La sindaca Sulpizii: «La decisione per la grandezza sportiva e l’impegno sociale» 

MORRO D’ORO. È una giornata finalmente estiva quella che accoglie, ieri mattina nella graziosa piazza di Morro d’Oro, due specialissimi ospiti, Ferdinando e Tonina Pantani, venuti a suggellare un gemellaggio ideale tra il mai dimenticato campione del ciclismo, Marco, e questa cittadina del Teramano che ha eletto le due ruote a proprio sport del cuore. In tutti i sensi, perché come spiega la sindaca Romina Sulpizii, la scelta di conferire al padre e alla madre di Marco Pantani la cittadinanza onoraria di Morro d’Oro è dovuto tanto alla sua grandezza sportiva, quanto al suo impegno nel sociale.
Ad accogliere i genitori del grande ciclista, oltre alla sindaca, anche l’assessora allo sport, Desolina Pagnottella, e il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio, in rappresentanza della località da cui prende il via oggi l’edizione numero 106 del Giro d’Italia. La cerimonia di consegna dell’onorificenza nella sala consiliare del Comune si è concretizzata anche grazie alla passione di un gruppo di storici fan del Pirata.
Tonina e Ferdinando non hanno mai smesso, in tutti gli anni dopo la tragica scomparsa di Marco nel 2004 a soli 34 anni, di ricordare il figlio e di portarne avanti l’eredità con la Fondazione Pantani Onlus, creata dal ciclista per aiutare ragazzi e famiglie in difficoltà. Visibilmente commossa dalla affettuosa accoglienza, Tonina ricorda il legame di Pantani con l’Abruzzo, testimoniata anche da quella mitica, esaltante cavalcata, una delle ultime del Pirata, alla conquista della vetta innevata e battuta dalla pioggia del Gran Sasso, al Giro d’Italia del 1999. «Non sono mai stata qui», confessa, «ma so che Marco era amatissimo dagli abruzzesi e lui non lo dimenticava mai, ricambiava». L’affetto dei tifosi, confida, non è mai venuta meno, nonostante le vicissitudini giudiziarie: «Le persone sanno qual è la verità di mio figlio, io mi batto perché questa verità venga finalmente fuori». E ha le lacrime agli occhi Ferdinando, quando ripete più volte «grazie, grazie, grazie». «Mio figlio ha dato la vita per il ciclismo, lasciando qualcosa in tutti. Sento che qui volete bene al mio Marco». Sono in tanti a volerli salutare, condividere un ricordo e un abbraccio, farsi una foto insieme: tifosi giovani e più anziani, ciclisti in bicicletta, signore in maglia rosa.
L’idea di legare il nome di Pantani a Morro d’Oro è nata, spiega la sindaca Sulpizii, dopo l’evento del 10 marzo scorso, quando da qui partì la quinta tappa della Tirreno-Adriatico. «Un’esperienza che non abbiamo voluto disperdere», dice, «e visto che quest’anno il Giro parte proprio dall’Abruzzo, abbiamo voluto ricordare così il grande campione. Lui è stato un simbolo di resilienza, anche per ciò che ha subìto. Un messaggio importante per tutti». E sottolinea: «Essenziale per noi anche l’aspetto sociale, il fatto di poter partecipare ai progetti della Onlus fondata da Pantani». La data coincide, poi, con i Mille anni dalla fondazione di Morro d’Oro. E ancora, come ricorda Flavio Capone, appassionato tifoso del Pirata e uno degli ideatori dell’iniziativa, «sono passati 25 anni da quando Pantani faceva la doppietta, vincendo il Giro e il Tour nello stesso anno. Chi più l’ha fatto?». «Quando Marco si alzava in piedi sui pedali», ricorda l’assessora Pagnotelli, «eravamo tutti lì a soffrire ed esultare con lui. Sono onorata di poter contribuire alla Onlus. Lui non dimenticava gli ultimi, noi non ci dimenticheremo di lui». Una generosità, quella del Pirata, sconosciuta ai tempi anche ai suoi genitori. «Non sapevo della beneficenza», confessa Tonina. «Dopo la morte di Marco, abbiamo voluto continuare noi l’opera della Onlus, aiutando bambini e famiglie che hanno bisogno».
Un binomio, sport e sociale, sottolineato anche dal sindaco di Fossacesia, Di Giuseppantonio. Ha trovato, in questi giorni di impegno ed entusiasmo per il passaggio del circo rosa nel suo Comune, il tempo di venire a salutare Tonina e Ferdinando e di sottoscrivere una sorta di fratellanza tra Fossacesia e Morro d’Oro nel nome del ciclismo. La cittadina frentana, ricorda Di Giuseppantonio, era patria di Alessandro Fantini, campione vincitore di una tappa del Giro d’Italia e una al Tour de France, morto a soli 29 anni dopo una tragica caduta durante il Giro di Germania nel 1961. Era anche la meta preferita per le vacanze di Gino Bartali, altro grandissimo ciclista rimasto nel cuore dei tifosi. Intanto, confida il sindaco, tutto è pronto a Fossacesia per la partenza di domani. «E io», sottolinea Di Giuseppantonio, «ricorderò a tutti gli abruzzesi e agli sportivi in generale la grandezza di Marco Pantani durante l’inaugurazione di domani».