Manoppello, apre il casello dell’Interporto

Quattro rampe e 7 stazioni di pedaggio. Il governatore Chiodi: infrastruttura che aiuterà l’Abruzzo a uscire dalla crisi

MANOPPELLO. Quattro rampe, due in entrata e due in uscita dall'autostrada A 25, verso Pescara e in direzione Roma; un piazzale di stazione con sette corsie di pedaggio di cui tre in entrata e quattro in uscita, comprensive di due corsie riservate ai transiti eccezionali; un edificio di stazione con cunicolo di servizio per il personale di stazione, una pensilina.

Sono le caratteristiche dello svincolo autostradale di Manoppello, al servizio dell'Interporto d'Abruzzo. Un nuovo casello situato tra le stazioni di Chieti-Pescara e Alanno-Scafa costato oltre 14 milioni di euro, spesa comprensiva delle opere di collegamento alla viabilità ordinaria. Ieri, dopo anni di lavori, finalmente l'inaugurazione con il taglio del nastro e la benedizione dell’arcivescovo di Chieti-Vasto, monsignor Bruno Forte.

L’infrastruttura completa il progetto dell'intero complesso interportuale, avviato negli anni ’90, con un programma di finanza pubblico privato, da una parte la Regione Abruzzo, dall'altra i gruppi Di Vincenzo e Toto, che hanno realizzato un investimento di circa 156 milioni di euro, splamati su una superficie di oltre un milione di metri quadrati. Qui sono stati installati impianti di altissima automazione e realizzate opere della migliore ingegneria civile e dei trasporti.

Caratteristiche evidenziate dai rappresentanti delle istituzioni intervenuti alla cerimonia, dal governatore Gianni Chiodi, l'assessore ai Trasporti, Giandonato Morra, il presidente della Provincia, Guerino Testa, il sindaco Gennaro Matarazzo, il prefetto Vincenzo D'Antuono, il presidente della società Interporto, Gianni Di Vincenzo, e l'amministratore delegato della strada dei Parchi Cesare Ramadori.

«Un gioiello di logistica», ha detto Chiodi, «non una semplice infrastruttura. Questa realizzazione è oggi una nuova realtà economica che può aiutare lo sviluppo e accelerare il processo per uscire dalla crisi». Il presidente della Regione ha sottolineato anche il felice connubio del progetto di finanza che si è realizzato fra pubblico e privato, che altrimenti non avrebbe dato il risultato di eccellenza che l'Interporto d'Abruzzo oggi costituisce.

«L’Interporto sembra dall'esterno una struttura morta» osserva il presidente Di Vincenzo, «ma l'attività è cominciata da anni. Siamo operativi al 25% e ora contiamo molto sul completamento del trasporto intermodale gomma-ferrovia per far funzionare questa struttura secondo le sue possibilità». Il collegamento ferroviario è attivo da tempo con una deviazione della linea Pescara Roma, opera costata oltre 10 milioni di euro.

Sul nuovo casello autostradale sono riposte le speranze di tante amministrazioni dell'entroterra, che contano su un collegamento più immediato per proporsi come destinazioni turistiche. Monsignor Forte ha fatto notare che sulla cartellonistica collocata in autostrada per l'uscita Interporto, non figura l'indicazione del santuario del Volto Santo, ma ha avuto assicurazioni dall'ad della strada dei Parchi Ramadori che la mancanza sarà presto appianata e il santuario sarà segnalato nelle due direzioni di marcia.

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