Manoppello, sindaco e assessori si aumentano gli stipendi

Revocati i tagli della precedente amministrazione Matarazzo: in arrivo il 30% in più di costi. Protesta la minoranza: maggiori spese per 12 mila euro, dovevano rinunciare

MANOPPELLO. Regalo in arrivo per sindaco, assessori e consiglieri di Manoppello: a fine anno, le indennità e i gettoni di presenza saranno aumentati del 30%. Lo ha deciso la giunta comunale. E gli aumenti saranno retroattivi a decorrere dallo scorso 5 giugno, giorno delle elezioni amministrative che hanno decretato la vittoria dell’amministrazione del sindaco Giorgio De Luca.

La passata amministrazione di Gennaro Matarazzo non aveva rispettato il Patto di stabilità, una circostanza che aveva comportato, fra altre sanzioni, anche la riduzione del 30% delle indennità di sindaco, assessori e consiglieri: dal 1° gennaio 2016 tutti gli emolumenti erano stati tagliati. La decisione di riassegnare il 30% si basa su un parere del Consiglio di Stato che ha ritenuto che «la riduzione del 30% debba ritenersi riferita specificatamente ai soli amministratori in carica nel momento in cui si è verificata la violazione del Patto, non potendosi evidentemente equiparare a questi, unici responsabili dello sforamento, le posizioni degli amministratori che abbiano sostituito i primi e che dunque tale bilancio e annesso sforamento abbiano ereditato, senza esserne neppure indirettamente responsabili».

Ma l’aumento è contestato dalle consigliere di minoranza dell’Alternativa Barbara Toppi e Antonella Faraone: «Viste le condizioni disastrose in cui versa il nostro bilancio e considerato che questa manovra ci costerà quasi 12 mila euro di spesa in più (di cui oltre 11 mila per sindaco e assessori), ci saremmo aspettati un gesto di responsabilità da parte dei nostri amministratori che», dicono le consigliere, «avrebbero potuto rinunciare a questo beneficio, peraltro basato non su una legge, ma su un semplice parere. Peccato che la stessa solerzia non sia stata dimostrata per rimborsare ai cittadini il deposito cauzionale per il servizio idrico benché più volte sollecitati dal comitato cittadino L’Alternativa».

Ma la faccenda, per Toppi e Faraone, «è ancora più grave: nell’applicare il parere, la giunta non ha tenuto conto del fatto che alcuni amministratori oggi in carica (il sindaco De Luca, Davide Iezzi, Lucio Di Bartolomeo e la stessa Toppi), lo erano anche al momento dello sforamento del Patto e che, pertanto, a essi deve continuarsi ad applicare la riduzione del 30% sulle indennità percepite. Poiché, a nostro avviso, la rideterminazione delle indennità anche a carico di questi amministratori comporta responsabilità penali e contabili, abbiamo chiesto alla ragioneria di continuare ad applicare la riduzione sui gettoni di presenza spettanti a Toppi e, nel contempo, al revisore dei conti un parere in merito alla regolarità di quanto disposto dalla giunta. Invieremo la documentazione alla Corte dei Conti, in caso di mancato riscontro».

©RIPRODUZIONE RISERVATA