Marineria, un appello al governo

L'opposizione protesta in aula di consiglio: situazione drammatica
PESCARA. L'ultima carta da giocare è la mediazione con il governo, trattare con la politica che conta, e sbloccare gli ingranaggi della macchina burocratica, per salvare il futuro della marineria pescarese. Un summit nella capitale è in programma tra giovedì e venerdì prossimo con il ministro Matteoli, che riceverà una delegazione composta da politici abruzzesi di destra e di sinistra.
«E' una situazione drammatica. Con la morte di Nino Sospiri se n'è andato all'altro mondo anche il porto di Pescara», tuona Moreno Di Pietrantonio, a capo della falange del Pd. Con la draga ancora una volta ferma, che invece di asportare i fanghi ieri procedeva a caricare le scogliere sul litorale di Montesilvano, i consiglieri di opposizione si sono presentati in aula armati di cartelli. Protesta dai toni accesi, che li ha portati a occupare i banchi della presidenza e a invocare l'intervento dei leader regionali e dei parlamentari, accusati entrambi di «lassismo e menefreghismo».
«Non ci spostiamo fin quando non ci sarà assicurato un incontro con il governo», si scalda Di Pietrantonio rivolgendosi alla maggioranza. Accuse anche per il provveditorato alle Opere pubbliche, stazione appaltante per il dragaggio: «Se non è all'altezza, allora spostiamo le competenze al Comune o alla Regione». La parola d'ordine è garantire tempi certi per i lavori ed evitare di «assistere impotenti alla morte della marineria». La dura presa di posizione, che lungo la strada ha trovato anche i leader di Fli Massimiliano Pignoli e di Rifondazione, Maurizio Acerbo, è un gesto estremo, la risposta alle minacce a mezzo stampa di Albore Mascia che si è detto pronto a incatenarsi con i pescatori. «Il sindaco faccia qualcosa», si scalda Gianluca Fusilli (Pd), «quando la massima istituzione cittadina alza bandiera bianca, l'aula non può discutere altro». La seduta relativa al piano triennale delle opere pubbliche è stata sospesa fino all'arrivo del sindaco, intorno alle 11,30. «Sono impotente di fronte a questa emergenza», esordisce Albore Mascia, chiedendo l'aiuto dell'opposizione. A placare gli animi, l'annuncio dell'incontro a Roma con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, ufficializzato dal capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri.
«E' una situazione drammatica. Con la morte di Nino Sospiri se n'è andato all'altro mondo anche il porto di Pescara», tuona Moreno Di Pietrantonio, a capo della falange del Pd. Con la draga ancora una volta ferma, che invece di asportare i fanghi ieri procedeva a caricare le scogliere sul litorale di Montesilvano, i consiglieri di opposizione si sono presentati in aula armati di cartelli. Protesta dai toni accesi, che li ha portati a occupare i banchi della presidenza e a invocare l'intervento dei leader regionali e dei parlamentari, accusati entrambi di «lassismo e menefreghismo».
«Non ci spostiamo fin quando non ci sarà assicurato un incontro con il governo», si scalda Di Pietrantonio rivolgendosi alla maggioranza. Accuse anche per il provveditorato alle Opere pubbliche, stazione appaltante per il dragaggio: «Se non è all'altezza, allora spostiamo le competenze al Comune o alla Regione». La parola d'ordine è garantire tempi certi per i lavori ed evitare di «assistere impotenti alla morte della marineria». La dura presa di posizione, che lungo la strada ha trovato anche i leader di Fli Massimiliano Pignoli e di Rifondazione, Maurizio Acerbo, è un gesto estremo, la risposta alle minacce a mezzo stampa di Albore Mascia che si è detto pronto a incatenarsi con i pescatori. «Il sindaco faccia qualcosa», si scalda Gianluca Fusilli (Pd), «quando la massima istituzione cittadina alza bandiera bianca, l'aula non può discutere altro». La seduta relativa al piano triennale delle opere pubbliche è stata sospesa fino all'arrivo del sindaco, intorno alle 11,30. «Sono impotente di fronte a questa emergenza», esordisce Albore Mascia, chiedendo l'aiuto dell'opposizione. A placare gli animi, l'annuncio dell'incontro a Roma con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, ufficializzato dal capogruppo del Pdl Lorenzo Sospiri.
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