Marinucci: «Protesta a Roma contro i tagli»

San Giovanni Teatino, il sindaco chiede al ministero di ripristinare i fondi e lancia l’ultimatum

SAN GIOVANNI TEATINO. «Se il ministero dell’Economia non accoglierà la nostra richiesta di ridurre i tagli esorbitanti al bilancio di San Giovanni Teatino, ci accamperemo giorno e notte davanti a Palazzo Chigi, finché Renzi non si deciderà ad ascoltarci. Dobbiamo farlo per i cittadini». Il sindaco Luciano Marinucci e la sua giunta hanno le idee chiare: per non fare la fine della Grecia è necessario mettersi a lottare in difesa degli interessi dei cittadini, a costo di piazzare una tenda davanti alla sede del governo per farsi notare, con la speranza di essere ascoltati da chi decide le sorti degli italiani con colpi d’accetta sui bilanci degli enti locali, spazzando via risorse e servizi, per onorare il trattato di Maastricht.

Non è ancora stata fissata la data dell’incontro al ministero dell’Economia e finanze, ma è in programma per la prossima settimana, richiesto d’urgenza da Marinucci, previa intercessione al Mef della senatrice Federica Chiavaroli, dopo che da Roma sono arrivati i calcoli dello Stato sugli obiettivi del nuovo patto di stabilità, una stangata per San Giovanni Teatino che dovrà far dimagrire la spesa di 2 milioni per il 2015, deficit comunque sanabile per un contributo regionale che l’ente deve incassare, più altri 2 milioni 288mila euro di tagli da praticare nel triennio 2016-2018, buco invece incolmabile, che rende concreto rischio di default del Comune.

«Assurdo», spiega l’assessore al bilancio Alessandro Feragalli, «che San Giovanni Teatino debba garantire cifre più che doppie rispetto ad altri Comuni simili per abitanti, come San Salvo, per il quale è stato fissato l’importo di 940mila euro contro i nostri 2,1 milioni. Così si uccide un Comune che garantisce i servizi essenziali ai cittadini. Pensare che per le efficaci misure di spending review, dal 2011 ad oggi, siamo stati pure citati dal Sole 24 Ore, per il contenimento della spesa e per la riorganizzazione dell’ente, senza aver mai violato, durante la nostra amministrazione, il Patto di stabilità».

«Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore il nostro paese ad unirsi a noi», è l’appello del sindaco, «questa è una battaglia per la sopravvivenza del Comune di San Giovanni. Negli ultimi 4 anni, abbiamo avuto un milione in meno di trasferimenti dallo Stato, che invece ha prelevato regolarmente 3,5 milioni dal gettito Imu. Adesso ci chiedono altri 2,5 milioni in più per rispettare il Patto di stabilità, una scelta scellerata. Dobbiamo reagire».

Gabriella Di Lorito

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