Mascia: non chiudo le scuole

Nelle classi solo 8 malati, in ospedale l’ala per casi gravi

PESCARA. Il Comune non chiude le scuole per combattere il diffondersi dell’influenza A. Ieri il sindaco Luigi Albore Mascia ha detto che non ci sono motivi, almeno per adesso, per far scattare delle misure drastiche. I casi certificati ufficialmente dalla Asl negli istituti scolastici sono solo otto, di cui sette alunni e un insegnante.

In compenso, è stata organizzata una nuova campagna pubblicitaria con 150mila brochure, che verranno consegnate da domani negli uffici, scuole, studi medici e farmacie. Proprio ieri il prefetto Paolo Orrei ha inviato nota, a tutte le istituzioni pubbliche, che invita a non creare allarmi sull’influenza A.
Intanto, per ogni evenienza, il reparto Infettivi dell’ospedale civile si prepara ad aprire un’unità di isolamento dedicata ai malati con complicanze da virus A.

Il timore di contrarre il virus, però, si sta diffondendo a macchia d’olio. Molti genitori, per paura che i loro figli si possano ammalare, evitano di mandarli a scuola. A Pescara ci sarebbero classi decimate, non a causa dell’influenza A, ma per la paura. In alcune scuole, il numero degli assenti tra gli alunni supererebbe il 50 per cento.

Di qui, la decisione del Comune e della Asl di avviare la campagna informativa. L’iniziativa è stata presentata ieri dal sindaco, gli assessori all’istruzione e alle politiche sociali Roberto Renzetti e Guido Cerolini, il primario del reparto Infettivi dell’ospedale civile Giustino Parruti, la dirigente del dipartimento Prevenzione ed epidemiologia della Asl Carla Granchelli, i presidenti dell’Ordine dei medici e di Federfarma Enrico Lanciotti e Francesco Simoncelli.
«L’amministrazione comunale», ha spiegato il sindaco, «non si è fatta cogliere impreparata dall’arrivo dell’influenza A, anche se è bene chiarire che non siamo di fronte a uno stato di emergenza». «Stiamo monitorando costantemente la situazione nelle scuole cittadine», ha continuato Albore Mascia, «dove, specie nella zona del centro, si stanno registrando elevati livelli di assenze tra i banchi, causate da altre sindromi influenzali».

Il primo cittadino ha, tuttavia, ammesso che il Comune non è in possesso di certificati medici che attestino una pandemia da virus A. «Sappiamo che a Pescara ci sono solo otto casi», ha osservato, «per tale ragione, abbiamo deciso con i dirigenti scolastici di non procedere all’adozione di provvedimenti drastici, come la chiusura degli istituti». Anche il prefetto ha suggerito di lasciare aperti gli istituti scolastici ed, eventualmente, di concordare prima con le autorità scolastiche e la Asl la chiusura, nel caso in cui dovessero crearsi delle situazioni critiche.

Il Comune, comunque, ha già attivato misure di prevenzione. E’ stato istituito uno specifico osservatorio, mentre giovedì scorso è partita la distribuzione di 1.500 flaconi di gel alcolico disinfettante, con un vademecum per il loro utilizzo, a tutte le classi delle scuole di Pescara.
Domani, partirà anche la consegna delle brochure per spiegare cos’è l’influenza A e i modi per prevenirla.
«L’obiettivo», ha sottolineato l’assessore Renzetti, «è di evitare il panico che si sta già registrando in città». Le scuole sono state invitate ad inviare ogni tre giorni al Comune un documento riepilogativo sulle assenze per malattie tra gli studenti e il personale scolastico, in modo da avere un quadro della situazione.

«E’ bene ricordare», ha concluso Cerolini, «che i vaccini sono destinati, per ora, ai bimbi dai 3 ai 6 mesi di età, ai giovani dai 17 ai 24 anni, alle donne incinte o che hanno partorito da meno di sei mesi».