Massaggi a luci rosse a Montesilvano, ecco le intercettazioni

30 Giugno 2013

Al telefono richieste di prestazioni sessuali anziché trattamenti di bellezza In dieci fermati dai carabinieri: «Così le ragazze ci offrivano gli extra»

PESCARA. «Tu venire e provare». Così le ragazze addette a prendere le prenotazioni dei centri massaggi cinesi di Montesilvano rispondevano anche alle richieste più sfrontate dei clienti. Come questa: «Un amico mi ha detto che fate pure un p., qualcosa di questo, ma fate pure una s.? Un b.». Oppure: «Io sono interessato solo a un massaggio intimo, solo a una s.». O ancora: «Ma fate anche massaggi nelle parti intime, rapporti orali?». Sono queste le intercettazioni che, insieme ai verbali dei clienti interrogati all’uscita dei centri massaggi a luci rosse, fanno da pilastri all’operazione Relax dei carabinieri che, mercoledì scorso, ha portato alla chiusura di 8 locali e 7 arresti per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Al telefono, le ragazze cercavano di non tradirsi: «Non capisco, non si sente bene, linea disturbata», dicevano per frenare le richieste troppo esplicite dei clienti. Ma poi lasciavano intendere: «Tu venire e provare».

Intercettazioni. «In particolare», scrive il gip Maria Michela Di Fine sull’ordinanza di sequestro dei centri massaggi, «a rispondere alle utenze telefoniche erano ragazze asiatiche con le quali i clienti si accordavano sull’orario dell’appuntamento, a volte anche a tarda serata, e sul prezzo variabile a seconda della prestazione extra. Una volta nei centri, i clienti venivano fatti accomodare nelle stanze e, durante il massaggio, accuratamente effettuato spingendosi fino alle parti intime, se non erano loro a richiedere, ricevevano la proposta di una ulteriore e diversa prestazione consistente nella masturbazione, per la quale avrebbero dovuto pagare un supplemento». Per i carabinieri guidati dal capitano Enzo Marinelli e per il pm Giuseppe Bellelli, le intercettazioni dimostrano «l’esercizio di attività di prostituzione»: «Le conversazioni telefoniche rivelano, da un lato, la disinvoltura dei clienti nel chiedere prestazioni sessuali e, dall’altro, la reticenza delle interlocutrici, attente a evitare di rispondere al telefono alle esplicite richieste di prestazioni sessuali ma, nel contempo, offrendo ai potenziali clienti risposte positive del tipo “tu venire e provare”, preferendo rispondere dal vivo o al massimo denominando “massaggio romantico” la prestazione sessuale».

Clienti fermati. Ma a raccontare quello che accadeva nei centri massaggi sono i clienti fermati dai carabinieri all’uscita. Si tratta di una decina di persone tra 25 e 40 anni che, quando partirà il processo, saranno chiamate con ogni probabilità a testimoniare in aula. Per il centro di via Vestina, Oasi d’oriente, due clienti hanno rivelato «che le donne asiatiche iniziavano i massaggi a schiena e gambe e poi cominciavano a toccare le parti intime proseguendo con la masturbazione». I prezzi? Uno ha pagato 50 euro, l’altro 60. Altri due clienti, da An Mo in via Verrotti, hanno raccontato di «essere stati invitati dalle massaggiatrici ad ampliare l’orario del massaggio e a pagare un prezzo maggiore di quello inizialmente pattuito – rispettivamente 90 euro anziché 60 e 80 al posto di 70 – per continuare il massaggio nelle parti intime e ricevere così la prestazione sessuale consistita nella masturbazione».

«No, costa troppo». Ma c’è anche chi ha rifiutato, o almeno così ha risposto alle domande dei carabinieri: un cliente ha confessato «di aver pagato 35 euro per il massaggio e di non aver potuto ricevere la prestazione, esplicitamente offerta, avendo ritenuto troppo oneroso il corrispettivo chiesto dalla donna, cioè 70 euro». Anche un altro ha detto no: «La ragazza che mi aveva fatto il massaggio, nel corso della prestazione, aveva iniziato a massaggiarmi nelle parti intime proponendomi una masturbazione con un supplemento di 20 euro, a fronte dei 50 già pagati, ma ho rifiutato nonostante continuasse a massaggiarmi nelle parti intime».

Clienti fidati. Emerge anche che c’erano clienti fidati: uno di questi «riferiva di essersi più volte recato nel centro richiedendo e ottenendo non solo massaggi convenzionali ma anche la pratica della masturbazione». Un altro ha parlato di «altri massaggi».

©RIPRODUZIONE RISERVATA