l'intervento

Melilla: Enti locali lasciati troppo soli

Certo vi è stata una eccezionale nevicata, ma ha peggiorato la situazione l'arretratezza della rete elettrica. Negli anni passati non vi sono stati investimenti adeguati, l'occupazione è crollata

Caro Direttore,ha ragione: dopo la tragedia è il momento della responsabilità. C'è una emergenza che coinvolge famiglie ed imprese che vanno risarcite presto e bene, e anche gli Enti Locali che hanno anticipato tante spese nei giorni concitati in cui sono caduti sull'Abruzzo 20 milioni di tonnellate di neve.
La sede più ravvicinata per farlo è la conversione in legge del decreto 243 sul Mezzogiorno all'esame della Camera in questi giorni. Sono per questo il primo firmatario di un emendamento che stanzia 30 milioni di euro per i primi interventi in attesa di un censimento dei danni reali: lo Stato deve essere vicino alle famiglie e agli allevatori, artigiani, ristoratori, albergatori, commercianti, agricoltori che sono in ginocchio. L'Enel e Terna sono responsabili in parte dell'eclissi del servizio elettrico.

Certo vi è stata una eccezionale nevicata, ma ha peggiorato la situazione l' arretratezza della rete elettrica. Negli anni passati non vi sono stati investimenti adeguati, l'occupazione è crollata, le esternalizzazioni hanno dilagato. La gloriosa Enel della nazionalizzazione degli anni ’60 portò la luce in ogni casa e promosse le attività produttive e l'occupazione. Con la sua privatizzazione. è stata spolpata e scorporata e non ha più quella missione sociale che la rendeva forte e produttiva. Per giorni e giorni piccoli comuni e capoluoghi come Teramo sono rimasti senza luce, acqua calda, riscaldamento. C'è anche chi è morto per questi disservizi, decine di migliaia di cittadini hanno sofferto, migliaia di imprese hanno chiuso le attività. L'Enel non pensi di cavarsela con risarcimento low cost. Oltre a risarcimenti proporzionati, vanno imposti a Enel e Terna forti investimenti sulla rete abruzzese. Va invertita la politica nazionale di tagliare risorse finanziarie agli Enti locali. I comuni e le province come fanno a gestire i Piani Neve e la manutenzione delle strade e delle scuole con un personale più che dimezzato e senza risorse e mezzi adeguati?

Gli enti locali sono stati lasciati soli, eppure le migliaia di sindaci e consiglieri comunali sono la vera ossatura della democrazia abruzzese. Gli sciacalli a caccia di capri espiatori stiano alla larga dal volontariato istituzionale degli amministratori comunali sul cui impegno si regge la coesione sociale della montagna e della collina abruzzese. Infine reclamiamo una grande politica nazionale keynesiana per la messa in sicurezza del territorio, delle scuole e delle case: il rischio sismico e il dissesto idrogeologico si contrastano solo con miliardi di euro di investimenti. Il Governo prima lo capisce e meglio è.

Come diceva un grande ambientalista e giornalista, Antonio Cederna: "Il disprezzo per il territorio e l'ambiente naturale è un vizio che risale molto indietro nella nostra cultura, oltre che essere una precisa responsabilità politica: purtroppo ci vogliono le catastrofi per rendersene conto appieno, salvo poi dimenticarsene in seguito”.

* Deputato di Sinistra italiana