Mille domande in tre anni ma non ci sono alloggi liberi

5 Gennaio 2015

PESCARA. Gli inquilini che verranno sfrattati dalle abitazioni private avranno ben poche possibilità di trovare una sistemazione in alloggi popolari. A Pescara, almeno per il momento, non ci sono...

PESCARA. Gli inquilini che verranno sfrattati dalle abitazioni private avranno ben poche possibilità di trovare una sistemazione in alloggi popolari. A Pescara, almeno per il momento, non ci sono casa popolari disponibili. E, tra l’altro, ci sono oltre 600 famiglie in graduatoria, che aspettano da anni di ottenere un’abitazione dall’Ater o dal Comune.

L’unica possibilità è quella degli alloggi provvisori messi a disposizione dal Comune di Pescara per i casi gravi di emergenza abitativa. Vengono concessi nei casi di calamità naturali, sfratti, per i profughi, o per altri gravi esigenze individuate dal Comune. Per questo viene riservata una quota pari al 30 per cento degli alloggi popolari disponibili da destinare come assegnazioni provvisorie di alloggi di edilizia residenziale pubblica, per la durata massima di 2 anni.

Possono sperare di ottenere una casa provvisoria solo coloro, in possesso dei requisiti previsti, che abbiano presentato domanda in Comune. Una volta presentata, il servizio Erp (Edilizia residenziale pubblica) procederà all’istruttoria della domanda, con validità annuale, attribuendo i punteggi previsti. Il dirigente del servizio formulerà una graduatoria da aggiornare ogni sei mesi. Le domande presentate nei primi sei mesi dell’anno scorso sono state 401. Un numero molto alto, se si considera che in tutto il 2013 ne erano state consegnate al Comune 427 e, nel 2012, 374.

Ben peggiore la situazione di chi ha presentato domanda per ottenere una casa popolare stabile. Il 5 dicembre scorso, è stata pubblicata l’ultima graduatoria provvisoria con 657 aspiranti assegnatari.

Nel precedente bando del 2011 erano arrivate 593 domande alle quali, a distanza di un biennio, si sono aggiunte ulteriori 442 richieste, per un totale di 1.035. Richieste che non possono essere soddisfatte, almeno per ora, perché non ci sono alloggi disponibili.(a.ben.)

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