Monestiroli: case sulle aree di risulta per pagare i parcheggi

Parla l’architetto che vinse il concorso di idee: progettò un enorme bosco intorno all’ex stazione

PESCARA. «Consentire ai privati di costruire una piccola quota di abitazioni per reperire i fondi per i parcheggi non sarebbe sbagliato». E' quanto ha sostenuto Antonio Monestiroli, preside del Politecnico di Milano, vincitore alcuni anni fa di un concorso di idee per la progettazione delle aree di risulta. Progetto consegnato all'allora sindaco Luciano D'Alfonso, ma mai utilizzato.

La sua vecchia proposta, considerata rivoluzionaria, perché prevedeva elementi originali per la sistemazione dei 13 ettari di terreno intorno all'ex stazione centrale - come la realizzazione di un enorme bosco, oltre ai parcheggi e alla biblioteca-mediateca - verrà quasi certamente cestinata, perché il sindaco Luigi Albore Mascia ha rivelato, qualche giorno fa, che intende ripartire da zero con l'elaborazione di un progetto tutto nuovo.

Sta di fatto che le aree di risulta sono tornate al centro dell'attenzione da alcuni giorni, da quando è stata ufficializzata la scadenza del vincolo decennale, che ha impedito per tutti questi anni colate di cemento. L'amministrazione comunale poteva realizzare soltanto parcheggi, verde e strutture culturali. Ora, può fare di tutto, anche case e centri commerciali finora proibiti.

La città, però, appare divisa sulla scelta. I costruttori si sono mostrati favorevoli all'ipotesi di una piccola quota di residenziale all'interno delle aree di risulta. L'Ordine degli architetti, invece, è apparso contrario. Ieri, è intervenuto Monestiroli.

«Sono ancora in attesa di alcune risposte dall'attuale amministrazione comunale», ha affermato l'architetto, «ho presentato prima il progetto per la biblioteca mediateca. Poi, ho consegnato una variante al precedente elaborato per inserire il teatro all'interno delle aree di risulta, inizialmente non previsto. E' stato il sindaco a chiedermela».

«Ma fino ad oggi nessuno mi ha ha fatto sapere qualcosa», ha proseguito, «se l'amministrazione non vuole fare più nulla, lo dica».

Monestiroli si è detto disponibile a correggere ulteriormente il suo vecchio progetto per inserire una quota di abitazioni.

«A margine delle aree di risulta si possono fare anche delle case», ha avvertito, «certamente, non dei condomini. Potrebbe essere una soluzione per reperire i fondi necessari per costruire i parcheggi».

Di tutt'altro avviso è stato il presidente dell'Ordine degli architetti di Pescara Massimo Palladini, che martedì scorso ha espresso forti perplessità sull'eventuale realizzazione di abitazioni. «La città», aveva spiegato, «ha in qualche modo metabolizzato il vuoto urbano che ha caratterizzato per tutti questi anni le aree di risulta. Io sono favorevole a mantenerlo».

Il progettista del 13 ettari intorno all'ex stazione, invece, sembra pensarla diversamente. Monestiroli sarebbe pronto a elaborare un'altra variante di piano, per prevedere le abitazioni. Sempreché l'amministrazione comunale gliela chieda.

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