Le bottiglie per i 50 anni della Doc

ORTONA / LA FESTA

Montepulciano, sfida vinta con la Toscana 

Dopo cinque anni di battaglie legali il Consorzio di Tutela dei vini abruzzesi si aggiudica il braccio di ferro con il cugino “Nobile”

PESCARA . Il Montepulciano d’Abruzzo diventa un marchio collettivo nazionale e, a breve, anche internazionale. A darne notizia è il Consorzio di tutela dei vini d’Abruzzo, dopo una decisione dell’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm), che pone fine a una diatriba duranta cinque anni con il Consorzio toscano di tutela dei Vino nobile di Montepulciano. A dirimere la questione è stato l’Ufficio italiano marchi e brevetti che ha stabilito come due denominazioni siano diverse, dal momento che il “Vino Nobile di Montepulciano” identifica l’area geografica di produzione – ossia la località toscana , Montepulciano, mentre nel marchio “Montepulciano d’Abruzzo”, la stessa parola contraddistingue esclusivamente il vitigno. Il provvedimento puntualizza che non esiste il rischio di confondere i consumatori.
«Il Montepulciano è il vino rosso per antonomasia della regione Abruzzo. Lo sanno tutti i produttori vitivinicoli regionali, impegnati da 50 anni nella sua valorizzazione, ma ne sono da sempre a conoscenza anche i milioni di consumatori sparsi in oltre 100 Paesi del mondo», dice il consorzio abruzzese che oggi a Ortona festeggia i primi 50 anni della Doc, riconosciuta con un decreto pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 15 luglio 1968. La registrazione del marchio collettivo nazionale apre di fatto la porta per la successiva registrazione a livello internazionale, indispensabile per tutelare la denominazione e i produttori su tutti i principali mercati di riferimento.
«Dopo cinque anni di battaglie a suon di carte bollate, iniziate con il deposito il 15 gennaio 2013 della richiesta di registrazione di marchio nazionale collettivo Montepulciano d’Abruzzo per rivendicare nella classe 33 il prodotto vini», afferma il presidente del Consorzio Tutela Vini d’Abruzzo Valentino Di Campli, «finalmente l’Ufficio italiano brevetti e marchi (Uibm) potrà procedere nei prossimi giorni a rendere definitiva la sentenza della commissione ricorsi e proseguire l’iter di registrazione a livello nazionale della nostra Doc come marchio collettivo. Non poteva esserci regalo migliore per il compleanno della nostra Denominazione che domani festeggia 50 anni».
Soddisfazione viene espressa anche dall’ex assessore all’agricoltura, Mauro Febbo. «Questa sentenza che riconosce definitivamente l’identità territoriale della nostra denominazione di origine più importante», afferma, «è la prova che quello che avevamo sottoscritto del 2012, attraverso un protocollo di intesa, ossia il riconoscimento di entrambe le denominazioni a livello di identità territoriali e di mercato, era la strada giusta. Probabilmente i toscani si sono dimenticati degli impegni assunti quel giorno al Ministero».
Per l’attuale assessore regionale alle politiche agricole, Dino Pepe, si tratta di «un risultato molto importante che giunge in un momento di grande attenzione e interesse dei mercati internazionali verso i nostri vini, e in particolare al Montepulciano d’Abruzzo; basta guardare i dati dell’export vitivinicolo del 2017 (oltre 170 milioni di euro con un + 13,2% sul 2016) per capire che oggi i nostri vini sono richiesti e apprezzati in tutto il mondo». L’impegno del Consorzio, spiega Pepe, porterà a partire dal prossimo dicembre «anche ad apporre la fascetta ministeriale sulle bottiglie delle nostre principali denominazioni, segnale molto forte da parte del mondo produttivo regionale poiché teso a rafforzare il concetto di origine e di qualità dei nostri vini». La registrazione come marchio collettivo del vino Montepulciano d’Abruzzo, «segna un passo decisivo per superare definitivamente la diatriba con il Vino Nobile di Montepulciano», sottolinea l’ex presidente del Consorzio, Tonino Verna, che aveva avviato l’iter di registrazione.