Montesilvano, candidati a sindaco a duello su mattone e rinnovamento
Elezioni, il dibattito dei sei in piazza Diaz. Di Mattia: "Sono stato mandato a casa dai costruttori". Maragno: "E' solo colpa tua"
MONTESILVANO. Illustrazione dei punti programmatici ma soprattutto accuse reciproche e pesanti botta e risposta fomentanti da tanti applausi e numerosi fischi del pubblico. È questo, in sintesi, il bilancio del primo dibattito pubblico al quale hanno preso parte, ieri mattina, i sei candidati alla carica di sindaco di Montesilvano alle prossime elezioni del 25 maggio. Seduti in rigoroso ordine di comparizione sulla scheda elettorale, Attilio Di Mattia (Montesilvano che vogliamo), Manuel Anelli (Montesilvano 5 Stelle), Marco Forconi (Forza Nuova), Francesco Maragno (coalizione di centrodestra), Lorenzo Colazzilli (L'altracittà-Montesilvano) e Lino Ruggero (coalizione di centrosinistra), sollecitati dalle domande del giornalista Paolo Minnucci, hanno avuto a disposizione tre minuti per ogni quesito scanditi da un apposito “gong”.
I candidati, incitati dalle reazioni del pubblico che ha gremito piazza Diaz nonostante il sole cocente, hanno sviscerato i propri programmi elettorali senza lesinare le proprie “frecciatine” agli avversari. A cominciare proprio dall'ex sindaco uscente Di Mattia che, ricordando i 4 milioni di oneri concessori che il Comune vanta da diversi costruttori della città, che Maragno e Ruggero sono sponsorizzati dai big del mattone e che «sono stato mandato a casa perché ho tolto 12 milioni di euro al più grande monopolista abruzzese» (in riferimento alla revoca dell'appalto sui rifiuti alla ditta Rieco), ha incassato il primo forte applauso della piazza. Immediata la replica di Maragno. «Di Mattia dimentica che non è il sindaco a dover riscuotere gli onori ma il dirigente all'urbanistica che lui stesso ha nominato e che poteva mandare a casa se non faceva bene il proprio lavoro».
Attacchi all’amministrazione uscente, rappresentata sia da Di Mattia che dal suo vicesindaco Ruggero (oggi avversari politici) definiti da Maragno «due facce della stessa medaglia che si è caratterizzata solo per il festival del ridicolo», sono arrivati anche dal grillino Anelli che ha ricordato come in appena 10 mesi in consiglio comunale il movimento si sia fatto promotore di ben 4 esposti alla procura della Repubblica e di 100 assemblee pubbliche in poco meno di due anni. Il candidato pentastellato ha poi rivolto il proprio attacco anche nei confronti di Maragno: «Stupisce che un finanziere non riesca a far rispettare neanche le regole base della propaganda elettorale», ha sottolineato Anelli chiedendo «dov’è il cambiamento se nelle file del centrodestra ci sono ben 15 membri dell'amministrazione Cordoma?».
A criticare l'iniziativa del “Comune derazzistizzato”, della mancata attenzione rivolta nei confronti delle famiglie italiane in difficoltà rispetto a quella riservata agli extracomunitari, e della cattiva gestione in merito all'inquinamento del fiume Saline e alla riqualificazione di Stella Maris è stato, invece, Forconi che ha invitato i cittadini «ad andare a votare per evitare di agevolare i soliti partiti». «Dobbiamo ripartire dalla questione morale», ha sottolineato poi Colazzilli, «e ridare dignità agli elettori. Ci sono liste piene di personaggi riciclati che passano da una parte all'altra. Nella nostra lista, invece, non solo non ci sono indagati, ma neanche loro parenti». Rivolgendosi poi ad Anelli: «Voi proponete oggi battaglie che noi portiamo avanti da anni». A difendere l’operato della passata amministrazione e a rilanciare il progetto politico del centrosinistra interrotto prematuramente è stato, invece, Ruggero che ha sottolineato quanto fatto soprattutto nel periodo delle alluvioni e delle manutenzioni sollevando, tuttavia, qualche fischio. «Non mi interessano le reazioni della vostra claque e il vostro chiacchiericcio», ha commentato, «perché i cittadini sanno quante iniziative abbiamo portato avanti in 20 mesi». In due ore di acceso dibattito hanno trovato spazio anche altri temi importanti per la città come: sicurezza, rifiuti, cultura, turismo, tasse, lavoro e politiche giovanili.
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