Caos sanità: fatture saldate in ritardo, la Asl paga 300mila euro di danni

Ecco il costo dell’inefficienza della pubblica amministrazione: ignorati i solleciti di quattro colossi, e ora l’azienda sanitaria corre ai ripari per versare gli interessi di mora
PESCARA. L’inefficienza della pubblica amministrazione ha un costo: più di 300mila euro. È questo l’importo che la Asl di Pescara deve versare ai colossi degli ospedali «a titolo di interessi di mora per ritardato pagamento di fatture». Significa che la Asl non ha saldato, nei tempi previsti, il conto delle forniture che la stessa Asl aveva commissionato alle aziende e, adesso, a solleciti ignorati, bisogna sopportare anche il peso dei risarcimenti danni. È un’altra spallata per le casse già indebitate della sanità pubblica pescarese, la stessa che da marzo scorso non ha pagato più gli straordinari agli infermieri del Blocco operatorio dell’ospedale che lunedì scorso si sono fermati con l’effetto collaterale della cancellazione dei primi interventi chirurgici programmati. E alla fine dei conti è andata anche bene: 300mila euro sono il frutto di 4 accordi bonari, altrimenti la Asl avrebbe dovuto pagare più di 500mila euro. «Sussiste l’interesse pubblico alla composizione bonaria della vicenda», dicono le transazioni che hanno portato un risparmio di 200mila euro: un risparmio però soltanto apparente.
TRE NOTE DI DEBITO
Le fatture dimenticate risalgono soprattutto al 2023 e al 2024 ma ce ne sono cinque del 2015, 2016 e 2018. La richiesta più pesante arriva dalla Janssen-Cilag spa di Milano, filiale italiana del gruppo farmaceutico Johnson & Johnson. La Janssen-Cilag ha emesso tre note di debito per 25.965,49 euro, 153.048,66 euro e 249.667,55 euro: un conto di 430mila euro accumulato perché le fatture delle prestazioni rese alla Asl sono state pagate fuori tempo. È stata l’impresa a fare la sua offerta alla Asl: «La Janssen-Cilag ha avanzato proposta formale di definizione della controversia che prevede il pagamento del 60% degli interessi fatturati», recita l’atto di transazione. L’accordo, sottoscritto dal direttore generale Asl Vero Michitelli, prevede il pagamento di 257.209,02 euro al posto di 430mila «rinunciando ad ogni ulteriore pretesa presente e futura»: sembra che la Asl ci abbia guadagnato 171mila euro ma la verità è un’altra: se le fatture della Janssen-Cilag fossero state saldate regolarmente, la Asl non avrebbe dovuto pagare proprio niente e invece l’inefficienza dell’azienda sanitaria adesso pesa su tutti i pescaresi.
LA POSTILLA ASL
La delibera che autorizza il pagamento contiene una postilla che ammette l’inefficienza: «Il direttore della uoc Gestione Approvvigionamenti Beni e Servizi ha dichiarato che non risultano contestazioni sulle fatture di che trattasi». Con questa frase, la Asl conferma che le fatture sono regolari: una postilla che ricompare anche in altri tre casi simili.
14 BOLLE DIMENTICATE
Un’altra ditta, la Cls Behring spa di Milano impegnata nel campo delle biotecnologie, ha contestato 14 bolle non pagate in tempo fino ad accumulare 46.741,03 euro «a titolo di interessi di mora per ritardato pagamento di fatture». Per chiudere il caso, l’impresa ha proposto alla Asl «il pagamento del 50% degli interessi fatturati» cioè 23.370,52 euro.
ACCORDO AL 70%
Anche la Johnson & Johnson Medical spa di Pomezia, che produce dispositivi medici dall’ortopedia alla chirurgia generale, ha presentato un conto di 23.385,44 sempre «a titolo di interessi di mora per ritardato pagamento di fatture»: l’accordo si è chiuso con «il pagamento del 70% degli interessi fatturati» pari a 16.369,81 euro.
ANCHE LE SPESE
Ultima impresa a bussare a soldi alla porta della Asl è stata la Linde Medicale srl di Roma: la ditta che vende gas medicali ha chiesto 7.579,24 euro «a titolo di interessi di mora per ritardato pagamento di fatture» e altri 4.360 «per spese di recupero e risarcimento forfettario del danno»: l’accordo è stato trovato con «il pagamento del 50% della somma fatturata» più le spese per un complessivo di 5.969,62 euro.