Morti sul lavoro, parte l’appello: le imprese investano in sicurezza

14 Aprile 2023

Il governatore Marsilio: «Vanno adottate tutte le misure a tutela dell’incolumità dei dipendenti»

Ibrahima Dramé, l'operaio 25enne morto a Teramo, dopo un volo di 10 metri da un'impalcatura, è solo l'ultimo in ordine di tempo. In Abruzzo, la soglia di allarme per la sicurezza nei cantieri è ancora più elevata che altrove: qui si incrociano le opere di ricostruzione post sisma con i lavori legati ai vari bonus edilizi. E di «garanzia della sicurezza come priorità assoluta» parlano sia il presidente della Regione, Marco Marsilio, che il presidente dell'Ance regionale, Antonio D'Intino: «Le imprese devono investire in sicurezza, anche se costa molto. Ne va della vita dei lavoratori».
APPELLO DI MARSILio
La Regione non ha competenze specifiche nel settore: i controlli nei cantieri sono, infatti, demandati alle Asl e all'Inps, tramite l'Ispettorato del lavoro. Anche il Comitato paritetico dell'Ance lavora in tal senso. Ma dal presidente Marsilio, dopo l'ultima tragedia in cui ha perso la vita un 24 enne, arriva un duplice appello, alle imprese e agli stessi dipendenti. «La sicurezza è un elemento fondamentale prioritario nella gestione dei cantieri», afferma il governatore della Regione, «vanno adottate tutte le misure necessarie a garantire lo svolgimento delle lavorazioni senza alcun rischio. Ma se da una parte questo riguarda le imprese, che devono impegnarsi in tal senso, dall'altra anche i lavoratori sono chiamati a rispettare le regole per evitare incidenti».
AUMENTARE GLI STANDARD
DI SICUREZZA
Nel tempo sono stati siglati accordi e protocolli d'intesa. Ad ottobre scorso, in occasione della 72a Giornata mondiale per le vittime degli incidenti sul lavoro, l’Arma dei carabinieri e l’Ente scuola edile della provincia dell’Aquila hanno sottoscritto un protocollo d’intesa in materia di sicurezza sul lavoro con l’obiettivo di rafforzare l’impegno comune per la tutela della salute sul lavoro nella provincia dell'Aquila, il più grande cantiere d’Europa della ricostruzione post-sisma. Il segretario generale della Fillea-Cgil Teramo, Corrado Peracchia, parla di «gravissimo e tragico fatto che ripropone il tema del diritto alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, mai risolto appieno e che chiama in causa le responsabilità per una morte inaccettabile. Non ci sono ragioni che possono spiegare la perdita di una vita umana sul posto di lavoro, vanno accertate tutte le responsabilità per fare luce su quanto accaduto e perché non si ripetano simili tragedie». «Il settore delle costruzioni», aggiunge, «è tra quelli più a rischio di infortunio, proprio per questo la filiera delle attività edili è dotata di strumenti specifici di prevenzione del rischio e degli illeciti che risiedono nella bilateralità con le Casse Edili e nelle disposizioni dei protocolli di legalità che discendono da normative speciali. Ciò evidentemente non basta, bisogna incidere maggiormente con le attività di controllo e rafforzare la vigilanza attraverso gli organismi istituzionali ed ispettivi preposti. Le misure governative in materia vanno nella direzione opposta con l’introduzione di convenzioni private con gli ordini dei consulenti del lavoro e la riforma del codice degli appalti, scelte che condanniamo senza appello contro le quali abbiamo manifestato a Roma due settimane fa, perché indebolirebbero l’efficacia delle azioni di prevenzione e di controllo che devono rimanere in capo agli organismi istituzionali».
La Fillea-Cgil chiede da tempo l’istituzione della patente a punti per le imprese del settore e l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro.
INVESTIRE IN PREVENZIONE
Anche l'Ance, con il suo presidente regionale, D'Intino, scende in campo. «Come costruttori ci siamo muniti da tempo degli enti bilaterali, tra cui il Comitato Cncpt che ha al suo interno una componente sindacale e si occupa, tra le altre competenze, di sicurezza nei cantieri», evidenzia D'Intino, «i controlli in Abruzzo vengono effettuati regolarmente e costano anche parecchi soldi, ma la sicurezza nelle opere edili per noi è una priorità assoluta. Certo, va considerato che i cantieri sono mobili, standardizzare la sicurezza è difficile e questo fattore in Abruzzo si amplifica, dato l'elevato numero di lavori in esecuzione, sia per la ricostruzione post sisma 2009 e 2016, che per gli interventi legati ai bonus edilizi in vigore».
D'Intino porta anche qualche dato. «In 14 anni di ricostruzione post-terremoto», dice, «gli incidenti mortali sono stati pochi, non un numero elevato rispetto alla mole di cantieri aperti. Ma questo non basta: il numero va portato a zero investendo ancora di più in sicurezza e strumenti di prevenzione».
FARE FORMAZIONE
Per Ance si tratta di una priorità. I costruttori indicano un doppio filone di intervento: «L'invito alle imprese», evidenzia D'Intino, «è a non risparmiare neppure un euro in sicurezza nei cantieri e ad applicare tutte le norme e gli strumenti previsti per salvaguardare la vita di chi opera su ponteggi, impalcature, sulle gru, a metri di altezza. Questo per quanto riguarda l'allestimento delle misure di protezione all'interno dei cantieri». Ma entrano in gioco anche le maestranze. «Fare formazione», aggiunge il presidente Ance Abruzzo, «è indispensabile in un contesto come quello dell'edilizia. Gli operai che si muovono all'interno dei cantieri devono avere piena coscienza delle misure precauzionali da rispettare e ciò può avvenire soltanto con un'adeguata formazione di base. Va aumentato, inoltre, il personale dedicato ai controlli durante le lavorazioni per far sì che il rispetto delle normative vigenti produca il risultato sperato: l'azzeramento degli incidenti mortali e una netta diminuzione degli infortuni sul campo».
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