Muore a 54 anni dopo la cena tra amici

Tragedia ai Colli. Appassionato di moto, faceva il carrozziere a Villa Raspa. Si è sentito male a casa, dove viveva da solo
PESCARA. Una cena tranquilla con gli amici di sempre e poi, una volta tornato a casa, un malore improvviso. Si è spento così a 54 anni nella sua abitazione di via Colle Innamorati, a Pescara Colli, Angelo Baldacci, lasciando senza parole la madre Erminda, il fratello Davide, i familiari e i compagni.
Appassionato di moto, aveva perso la moglie due anni prima. Lavorava come carrozziere a Villa Raspa, nella carrozzeria “Scevola”. Chi lo conosce lo descrive come una persona «buona, a modo, sempre disponibile con gli altri e pronto ad aiutare chiunque», racconta il cugino, Maurizio D’Alonzo.
I funerali si svolgeranno domani alle ore 15,30 nel santuario della Madonna dei Sette Dolori. Ad accompagnare il corteo funebre dall’obitorio, dove attualmente riposa, fino alla chiesa di Pescara Colli e poi al cimitero, anche una parata di motociclette con in sella alcuni amici di sempre.
Come è stato chiarito dall’autopsia, Angelo Baldacci è venuto a mancare alle 2,34 del mattino di venerdì, un paio d’ore dopo essere rientrato a casa da una cena tranquilla con gli amici. Aveva fatto in tempo a scrivere un messaggio a uno di loro, intorno a mezzanotte e trenta, che tuttavia per una casualità aveva spento il cellulare prima di addormentarsi. L’indomani, quando ha provato a richiamarlo, Angelo Baldacci era già morto.
A piangerne la scomparsa anche il suocero Bruno, i nipoti Samuele, Simone ed Erika, i cognati, gli zii, i cugini, i parenti e gli amici tutti. «Per me era un fratello», racconta con voce commossa Guerino, l’amico che è stato con lui fino a poche ore prima del malore, «Angelo è stato per due volte il mio testimone di nozze. Era un pezzo di pane, evitava sempre le discussioni e si faceva in quattro per aiutarci. Era un angelo, di nome e di fatto. Ancora non riesco a crederci».
Tra i tanti messaggi di cordoglio, quello di un altro amico, Mattia: «Te ne sei andato senza neanche salutare. Appena ho saputo della notizia non mi sembrava vero, ma purtroppo la vita è stata crudele con te. Mi mancherai combà, anzi “Biondo” come ci chiamavamo solo io e te. Buon riposo, ti voglio bene». (y.g.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA.