Ambulanza del 118

MONTESILVANO

Muore a 61 anni, la procura fa eseguire il tampone 

Piastrellista in un cantiere edile in via Verrotti aveva accusato un malore mentre stava lavorando. Aperta un’inchiesta

PESCARA. Un malore improvviso, la morte. Non c'è stato niente da fare per un uomo di 61 anni residente a Roseto, L.S. le iniziali del nome, che giovedì 14 maggio si era sentito male mentre stava lavorando a Montesilvano, in un cantiere edile di via Verrotti. Inutile l'intervento del 118 per il piastrellista, e il medico legale che ha eseguito un primo esame sul corpo senza vita ha ipotizzato la morte per cause naturali. Ma inevitabilmente, visto il momento particolare in cui è avvenuto, il decesso ha dato il via ad accertamenti diversi rispetto a quelli che sarebbero stati disposti in passato in situazioni simili. Infatti sulla salma - che giovedì è stata trasportata all'obitorio di Pescara, a disposizione dell'autorità giudiziaria - è stato eseguito il tampone, come prima cosa. Si mira ad appurare se il 61enne fosse o no positivo al coronavirus, passaggio obbligato vista l'epidemia che ha sconvolto il Paese intero.

Marina Tommolini, sostituto procuratore

L'esito di questo esame, sollecitato dal sostituto procuratore Marina Tommolini, si conoscerà oggi e nel frattempo è stato chiesto di sospendere momentaneamente i lavori nel cantiere edile, proprio in attesa di conoscere il risultato del tampone. E' stato anche chiesto di assumere informazioni sullo stato di salute dei familiari del piastrellista, sempre in relazione al possibile contagio.
Non è stato ancora deciso, invece, se far eseguire oppure no l'autopsia per risalire con esattezza alle cause della morte dell'uomo, a seguito della quale si sono attivati i carabinieri della compagnia di Montesilvano. Solo nel momento in cui il quadro sarà chiaro, la salma sarà restituita ai familiari del 61enne, per l'ultimo saluto. Passaggi e precauzioni specifici, quindi, in un momento storico particolare, finalizzati a escludere l'eventuale contagio dell’uomo che ha perso la vita mentre si trovava sul posto di lavoro. Evitare la diffusione del virus è la priorità anche in ambito lavorativo e proprio per questo sono state introdotte a livello nazionale delle procedure organizzative e gestionali, in capo ai datori di lavoro, finalizzate alla prevenzione. E proprio queste procedure, previste in un protocollo governo-sindacati, sono oggetto di verifica in caso di accertamenti da parte dell'Ispettorato del lavoro.
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