Niente aiuti per gli affitti Beffa per 500 famiglie

Il governo non stanzia i contributi destinati al sostegno degli inquilini indigenti I sindacati: «Un dramma per coloro che non ce la fanno ad arrivare a fine mese»

PESCARA. Quest’anno, niente contributi alle famiglie che non ce la fanno a pagare gli affitti di casa. I soldi non ci sono, perché il governo avrebbe azzerato il fondo per il sostegno ai canoni di locazione destinato alle Regioni e poi suddiviso tra i Comuni interessati. A dare l’allarme è il segretario regionale del Sicet, il sindacato inquilini della Cisl, Alberto Corraro, dopo aver contattato gli uffici della Regione che avrebbero confermato il mancato stanziamento del fondo. «Ho avuto la conferma», dice Corraro, «che il fondo affitti è stato azzerato dall’ultima Legge di stabilità del governo e, pertanto, quest’anno niente domande e niente contributi per circa 500 famiglie pescaresi e migliaia abruzzesi che aspettavano il provvidenziale aiuto».

Una notizia drammatica per gli inquilini che contavano su questo contributo. Contributo che viene erogato tenendo conto del reddito del richiedente e dell’affitto versato nell’anno precedente alla domanda e che può superare anche i 3mila euro. In realtà, il sindacato della Cisl aveva già avuto sentore dell’annullamento degli aiuti, perché ogni anno il Comune di Pescara avvia il bando per l’assegnazione del contributo solitamente nel mese di aprile. Ora siamo a luglio e l’avviso non è stato ancora pubblicato. L’anno scorso erano state presentate 489 domande, ma gli inquilini ammessi al contributo erano solo 227. Gli altri erano stati in gran parte esclusi, perché avevano usufruito della detrazione spettante agli inquilini con redditi fino a 15mila euro lordi quando avevano compilato la loro dichiarazione dei redditi. Non è infatti consentito usufruire di una doppia agevolazione, cioè la detrazione d’imposta e il contributo affitti. Fatto sta che le richieste per ottenere gli aiuti per il pagamento dei canoni di locazione continuano ad aumentare ogni anno, a conferma delle difficoltà economiche riscontrate dalle famiglie. Nel 2014, le domande erano state 396, di cui 276 avevano ottenuto il contributo.

«L’azzeramento del fondo», afferma Corraro, «non fa che accrescere il disagio delle famiglie a rischio povertà che pagano gli affitti ai privati e fa segnare un aumento, all’interno della classe media, della componente che si trova a fronteggiare il problema casa. E ora il problema si acuirà, tutte le tensioni si scaricheranno sugli alloggi in affitto gestiti dall’Ater, peraltro già a corto di risorse. Per questo stanno gradualmente vendendo il patrimonio per sopravvivere e fare una superficiale manutenzione degli alloggi». Secondo alcuni dati non recenti in possesso del Sicet, gli inquilini che beneficiano del contributo affitti sono soprattutto pensionati. Il reddito medio dei richiedenti non supera i 9.089 euro annui, mentre il canone di locazione medio si aggira sui 4.470 euro. L’incidenza del canone sul reddito è pari al 49,20 per cento. In pratica, metà della pensione o dello stipendio se ne va per pagare l’affitto. Il 7,51 per cento di chi presenta la richiesta, infine, non ha nemmeno un reddito.

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