NINA,VUOTO A PERDERE
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Mi chiamo Nina, ho trentasei anni e mi sono sempre sentita un pesce fuor d'acqua. E a Tremensi, il posto in cui sono nata, mi conoscono tutti perché sono la più bella del paese, dicono. Porto in grembo la bambina dell'uomo che amo. Qui, confluisce tutto l'irrisolto e l'insensato della mia vita. Il mondo ha finalmente preso forma e vedo i colori che ne fanno parte. Ho incontrato un bambino che faceva l'elemosina oggi, mi sono accarezzata il pancione e gli ho lasciato il resto della spesa. Mi sono sentita meglio,dopo. A casa poi, ho notato con fastidio che quel bambino, triste e troppo magro, era bastato a far risultare la mia intatta serenità come sgualcita. Mi chiamo Nina, ho trentasei anni, mi sono sempre sentita un pesce fuor d'acqua però nessuno ci ha mai creduto perché ho queste labbra e queste gambe qui. C'è una grinza che non va via. Stasera mi sono superata in cucina, l'arrosto di maiale era davvero ottimo. Sono serena, sento la bimba scalciare. Passo in rassegna la giornata e sono stata proprio bene: il tè dalla mamma con le zie, la passeggiata in pineta con la cagnolina, il caffè con Mara e la cena con il mio meraviglioso marito, tutto colmo di una bella serenità se non fosse….mhm….c'è qualcosa che mi infastidisce, ah è questa maglia a collo troppo alto!, me la cambio. Mi rimetto a letto e accarezzo la schiena di mio marito, che anche oggi è stato quasi tutta la giornata nell'ufficio della sua azienda…..sì,sarà anche ben retribuito però, accidenti, quanto tempo gli porta via il suo lavoro! Il fastidio persiste, lo sento ancora ...Mi chiamo Nina, mi chiamo così dal giorno in cui sono al mondo e non ho mai del tutto capito perché ci fossi, al mondo.Cerco di prendere sonno, socchiudo gli occhi e mi sfiora l'immagine di quel bambino troppo magro. Decido che domani chiamo Laura, la mia amica che ha perso il lavoro e con cui ho chiuso i rapporti perché si lamentava sempre dei suoi pochi soldi. Non mi andava che togliesse al mio mondo la sua perfezione. Domani chiamo Laura e torno lì dove era seduto quel bambino. Laura non risponde, provo al telefono di casa e sua madre mi dice che è in Germania a cercare lavoro. Mi sembra strano! E con Mattia come fa? Mattia è suo figlio e ha solo quattro anni. La signora mi dice che Mattia è rimasto con lei in vista dei duri mesi che spettano a Laura: non sapeva nemmeno se l'appartamento che aveva controllato su internet fosse davvero presentabile come la descrizione riportava. Riattacco il telefono. Mi accarezzo il pancione e mi dico che queste cose non mi riguardano, né me né la mia famiglia, queste sono le cose che succedono agli altri. Io avrò una vita rosea perché dopo tanta inadeguatezza ho finalmente trovato la mia dimensione e nulla la potrà intaccare, da quel bambino non ci torno. Mi chiamo Nina,sento freddo e credevo di aver trovato la mia felicità, sulla terra,in questa vita, quando ancora credevo che la vita,tutta, si svolgesse qui. Mi chiamo Nina, nella vita le cose mi sono sempre andate più o meno come speravo e tutto il mio fastidio era, fino a ieri, una maglia col collo troppo alto
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