Non ottiene un permesso, detenuto tenta il suicidio in carcere

Paura nella casa circondariale di San Donato, l’uomo si sarebbe arrampicato sulla canna fumaria ma è stato salvato
PESCARA. Attimi di panico, nel carcere di San Donato, a Pescara, dove un detenuto ha tentato un gesto estremo. Secondo quanto riferito dai sindacati, l’uomo si sarebbe arrampicato sulla canna fumaria con l’aiuto di un altro detenuto. Inevitabile l’allarme partito nella casa circondariale, dove negli ultimi mesi ci sono state aggressioni ma anche casi simili a questo. I fatti risalgono al primo pomeriggio di martedì, intorno alle 14.25, quando il detenuto, dopo un permesso negato (questa sarebbe la prima ricostruzione), ha tentato il suicidio.
Sul posto sono intervenute due ambulanze del 118 con i vigili del fuoco. Fortunatamente, grazie al tempestivo intervento dei soccorritori, è stato evitato il peggio e non è successo nulla di grave. Dopo i momenti di forte tensione, è stata ripristinata la calma anche grazie agli agenti penitenziari in servizio. I due detenuti, sia il diretto interessato che l’altro, sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale per gli accertamenti del caso. Stanno entrambi bene.
Per i sindacati, l’episodio di martedì desta preoccupazione, ma rientra nelle «inevitabili ripercussioni di quella che all’interno delle carceri rappresenta una routine, perché spesso le richieste non hanno le risposte sperate». Un caso dunque da non ricondurre alle carenze strutturali, né alle problematiche, più volte denunciate, relative al sovraffollamento e alla mancanza di personale all’interno del carcere di San Donato, così come in altre strutture abruzzesi».
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