Non solo il caso Pescara, spuntano altre parentele tra politici e scrutatori dei referendum in Abruzzo

A Chieti la figlia del numero uno della commissione elettorale Costa (FI) e a Penne quella del presidente del Consiglio Baldacchini (centrodestra)

Non c'è solo il caso Pescara. Quando si avvicina una tornata elettorale la tentazione è sempre in agguato. È la legge, del resto, a consentire ai politici di turno di nominare gli scrutatori per chiamata diretta. Anche se non mancano i casi virtuosi. Molti comuni, infatti, hanno scelto di mantenere il vecchio sistema del sorteggio. Da L'Aquila a Chieti, passando per Teramo, ecco la ricognizione de il Centro sulle procedure seguite dalle diverse amministrazioni municipali. Tra nuovi casi di parentela politica e gradite sorprese.

leggi anche: Scrutatori scelti dai politici, così si lottizzano i seggi a Pescara Scrutatori nominati dal Comune su chiamata diretta, e non più per sorteggio come si è fatto fino al 2006. Lo prevede la legge ma una esclusa grida allo scandalo: "La figlia del vice sindaco al posto mio"

RESA DEI CONTI È il primo della lista, e forse è per questo che il suo cognome spicca più di altri nel lungo elenco degli scrutatori pescaresi nominati dalla politica. Dopo la figlia di Enzo Del Vecchio, tralasciando amici e cugini che compaiono a iosa seguendo la pista dei cognomi e delle zone di residenza che spesso si ripetono con vie e numeri civici, tra i designati “illustri” pescaresi c’è anche il figlio di Antonio Dandolo che al Comune di Pescara è di casa. Attualmente è componente della sezione regionale della Corte dei conti e per sei anni, fino al 2009, è stato direttore generale del Comune di Pescara.

NOMI AL SETACCIO Stesso discorso per il Comune di Penne. Lo fa notare il segretario di Rifondazione comunista, Gabriele Frisa, dopo aver minuziosamente passato al setaccio i nomi dei 44 scrutatori scelti. Tra questi c’è figlia di Antonio Baldacchini, il presidente del Consiglio comunale pennese in quota centrodestra, scelta dalla commissione elettorale composta dal sindaco Mario Semproni, dal capogruppo di maggioranza Manfredo Mergiotti, dalla consigliera di maggioranza Lucia Cardone e dal capogruppo dei Cinque Stelle Luca Falconetti, e dove il presidente Baldacchini figura come componente di riserva

leggi anche: Scrutatori scelti dai politici a Pescara, Del Vecchio a D’Alfonso: "La frittata ormai è fatta" La polemica sulla chiamata diretta degli scrutatori da parte dei politici. L’ammissione del vice sindaco: "Ho segnalato tre disoccupati e cinque studenti tra cui mia figlia. Ho agito da padre, ma non è stato opportuno. Lei ha rinunciato subito"

BANDO STELLARE Come a Pescara, anche a Chieti gli scrutatori vengono nominati dalla commissione elettorale attraverso un rigoroso Manuale Cencelli: 12 li indica il sindaco, 3 ogni assessore e 4 ciascun consigliere. Con l'eccezione del M5S e Giustizia sociale. I due consiglieri grillini hanno indetto un bando su Facebook aperto ai soli disoccupati, poi hanno proceduto ad un sorteggio pubblico per selezionare gli 8 scrutatori effettivi e gli 8 supplenti di loro pertinenza. Estrazione a sorte, aperta anche ai cassintegrati, per i 4 scrutatori di Giustizia sociale. Ma spulciando tra gli elenchi dei “nominati” spunta un caso che somiglia molto a quello del vice sindaco di Pescara Del Vecchio. Riguarda Maurizio Costa, presidente della commissione elettorale: tra gli scrutatori c'è anche il nome della figlia: «Sì, è stata scelta anche lei, attraverso il ripescaggio come gli altri - spiega il consigliere ex An ora in Forza Italia -. E' capitata nell'elenco e non ho potuto dire di no. Ma ci sono anche parenti di altre persone: hanno messo dentro mariti, figli e nipoti. Comunque, io sono separato dal 1995 e non ho rapporti con la famiglia: non ho favorito nessuno». Ma come sono stati scelti gli scrutatori? «Abbiamo fatto un tipo di sorteggio». Un sorteggio ristretto? «Abbiamo messo quasi tutti i disoccupati. Fra di noi ci siamo parlati e abbiamo scelto le persone che non lavorano per dimostrare la vicinanza dell'amministrazione. Comunque, dall'anno prossimo le cose cambieranno e si farà il sorteggio: per me è stressante, non sa quante telefonate ho ricevuto per fare gli scrutatori e non si sa mai chi accontentare e chi no». E se qualcuno dovesse rinfacciarle di aver scelto sua figlia e lasciato a casa gli altri? «So com'è la politica, ma se la gente conoscesse la mia storia non direbbe certe cose - conclude Costa -. Mia figlia è stata scelta da iscritta all'albo, sulla base del sorteggio che abbiamo fatto tra i disoccupati. Non ho favorito nessuno».

leggi anche: Scrutatori scelti dai politici a Pescara, Pellegrino: "È il risultato di una norma criminogena" L’avvocato esperto di questioni elettorali spiega la norma che ha consentito al Comune di Pescara di nominare gli scrutatori con la chiamata diretta: "È una legge di dubbia costituzionalità che codifica di fatto la spartizione politica e rischia di istituzionalizzare un meccanismo clientelare"

QUESTIONE DI METODO Disoccupato è certamente Alfredo, commerciante di 58 anni da 5 senza lavoro. E' uno dei 136 scrutatori sorteggiati (tra le 274 domande) a Lanciano. «E' una piccola somma, ma almeno il Comune offre questa possibilità e noi la sfruttiamo», spiega. Una buona prassi che pone il Comune frentano come caso virtuoso nel panorama abruzzese, insieme a Fossacesia. E' la terza volta che l'amministrazione municipale applica il metodo dell'estrazione tra studenti e disoccupati. «A Lanciano la norma che prevede la chiamata diretta degli scrutatori non è stata mai applicata dal 2006 - spiega il consigliere Piero Cotellessa, componente della commissione elettorale - si procedeva comunque per estrazione, al computer, tra gli iscritti all'albo».

ASPETTANDO L’ALBO Forse non si sono ancora messi d'accordo o forse si tratta solo di un ritardo. Fatto sta che Vasto è l'unica città in Abruzzo dove non è stato ancora pubblicato l'albo degli scrutatori. Ufficialmente la commissione presieduta dall'assessore Lina Marchesani (delegata dal sindaco Francesco Menna) si è data dei criteri - disoccupati, casalinghe e studenti - ma di fatto anche in questa tornata elettorale gli scrutatori sono “lottizzati”. Lo ha rivelato nei giorni scorsi il Movimento 5 Stelle che, dovendo indicare 9 nomi, ha deciso di estrarli a sorte fra quelli che domenica scorsa si sono recati nell'Infopoint di via Delle Gardenie. Gli scrutatori da nominare sono in tutto 136 spalmati su 45 sezioni, di cui due speciali.

TUTTO A POSTO Sorteggio? No grazie. La mozione di Rifondazione comunista dell'Aquila, di diversi anni fa, per la scelta degli scrutatori col bussolotto non è mai stata applicata. Gli uffici, infatti, bocciarono il sorteggio integrale giustificando la scelta con l'altissima percentuale di rinunce (60%). Chi non si presenta al seggio - e non lo comunica in anticipo - costringe ad affannose ricerche di sostituti all'ultimo minuto. Che fine ha fatto quella proposta? «Riprenderemo la battaglia per fare una lista aggiornata e pulita rivedendo gli elenchi a scadenze fisse - promette Enrico Perilli, capogruppo di Rifondazione in consiglio comunale -. Priorità assoluta va data a chi non ha lavoro. No a chi si iscrive solo per avere un'aspettativa di due giorni dall'ufficio. Se l'elenco è aggiornato il sorteggio integrale ha un senso, altrimenti il rischio è che il giorno dell'insediamento del seggio si vada in cerca di amici per tappare i buchi». La commissione (senza gettone) che sceglie gli scrutatori pesca da un elenco di 6mila nomi. L'organo è presieduto da un assessore e composto dai consiglieri Vito Colonna (La Destra), Peppe Ludovici (gruppo misto) e Sergio Ianni (Pd). Ogni cittadino può iscriversi all'Albo dal 15 ottobre al 30 novembre di ogni anno. «Come criterio - sostiene Colonna - scegliamo al 90% i giovani che non lavorano, che vengono prima degli altri. Un lavoro immane, le liste sono vecchie di 20 anni e l'elenco va ripulito. Per quanto ne so, non ci sono parenti di politici. L'anno scorso abbiamo provato a usare il sorteggio per la metà dei posti, ma in 50 non si sono presentati».

CI VUOLE IL PREFETTO La commissione elettorale di Avezzano, composta dal vicesindaco Ferdinando Boccia (presidente), Vincenzo Ridolfi, Rocco Di Micco e Vincenzo Pissino Gallese, applica una sorta di Manuale Cencelli per la nomina dei 152 scrutatori (110 indicati dalla maggioranza e 42 dalla minoranza) attingendo da un elenco al quale chiunque può iscriversi. «La procedura non è stata regolare - denuncia Gallese - perché la commissione doveva essere di tre persone e non di quattro. La prossima volta lo segnalerò al prefetto». Peraltro, nonostante la commissione si sia riunita lunedì, ieri l'elenco degli scrutatori non era ancora noto.

SIAMO PARI Tutta un'altra storia a Sulmona dove, dopo le polemiche delle ultime elezioni, si è cambiato decisamente registro. Il sindaco Annamaria Casini in accordo con i consiglieri della commissione elettorale, ha deciso di affidarsi al sorteggio per scegliere gli 83 scrutatori effettivi e i 45 supplenti. «Una scelta per garantire pari opportunità a tutti i duemila iscritti all'albo - spiega -. Per questo abbiamo scelto il sorteggio pubblico al contrario di quanto è stato fatto negli ultimi anni quando ognuno dei tre componenti la commissione elettorale, due per la maggioranza e uno per la minoranza, indicava a turno il nominativo del prescelto». La sorte ha voluto che nell'elenco degli estratti comparisse anche il nome dell'assessora Alessandra Vella. «Per ovvi motivi ho rinunciato per lasciare il posto al primo dei supplenti», fa sapere.

ALLA CARICA In quasi tutti i principali comuni della provincia di Teramo gli scrutatori sono selezionati per sorteggio da un albo. E' questo il metodo adottato, ad esempio, nella città capoluogo. Qui l'amministrazione è tornata all'estrazione pura dopo aver sperimentato, nelle scorse elezioni, un sistema “filtrato” che riservava 80 dei 270 posti disponibili a giovani tra 18 e 25 anni. «Questo metodo, però, non si è rivelato efficace - sottolinea il vicesindaco Mirella Marchese che gestisce la delega ai servizi elettorali -. Oltre il 60% dei sorteggiati tra i ragazzi per vari motivi non si è presentato ai seggi, creando non poche difficoltà». L'alta percentuale di defezioni in extremis, secondo quanto riferisce l'amministratrice, ha messo a rischio la composizione delle sezioni. Un'esperienza che ha spinto l'amministrazione a cambiare sistema. Tra i fortunati estratti del sorteggione per la carica dei 270 scrutatori anche Lurena Brucchi, cugina del sindaco di centrodestra, Maurizio Brucchi; Stefano Chiodi, nipote dell'ex sindaco ed ex governatore Gianni Chiodi di Forza Italia; e Tobia Romanelli, figlio dell'ex assessore Piero Romanelli di Futuro In (civica di area centrodestra).

SPRINT FINALE Pure a Giulianova gli scrutatori vengono estratti a sorte tra gli iscritti all’albo. Accogliendo una proposta del Pd, si è deciso comunque di dare precedenza a inoccupati o disoccupati registrati al Centro per l'impiego. Con questo criterio, indicato anche in una proposta del Movimento 5 stelle, sono stati assegnati 53 dei 72 posti da coprire. I nominativi a cui attribuire gli altri 19 sono stati sorteggiati tramite un sistema elettronico. Tutt'altro metodo, invece, quello applicato a Roseto. Qui la nomina è frutto di un accordo tra maggioranza e opposizione. La commissione elettorale designa, secondo una prassi consolidata, le persone indicate dai partiti nella misura di due terzi per la maggioranza e un terzo per l'opposizione. Infine Martinsicuro con estrazione tra i 762 iscritti all'albo, anche a Martinsicuro. Dove tra gli scrutatori sorteggiati c'è anche l'ex consigliere comunale Antonio Di Tommaso.

(hanno collaborato

Pietro Guida e Claudio Lattanzio)

©RIPRODUZIONE RISERVATA