Nuova centrale, rischio inquinamento

L'impianto a biomasse della Fater pronto a giugno. Wwf: possibili ricadute

PESCARA. La centrale a biomasse che la Fater sta realizzando in via Raiale, poco distante dalla sede dell'azienda, funzionerà 24 ore su 24 e brucerà olio di palma, che in genere in Italia arriva dal dal Sud-Est asiatico. Un impianto di potenza pari a circa 9 megawatt. I lavori per la realizzazione della centrale sono iniziati lo scorso novembre, ma la prima autorizzazione è stata concessa dalla conferenza regionale dei servizi, nel 2009. Nell'ottobre del 2010 è arrivata la seconda autorizzazione per consentire un aumento di megawatt.

L'impianto sorgerà a circa un chilometro di distanza dal cementificio, e a cinque dal Comune di Pescara. «Perché una centrale a biomasse abbia un senso in un centro abitato, deve migliorare le performance di emissioni a livello locale», spiega Augusto De Sanctis del Wwf, «sono cose che vanno valutate sulla base dei dati».

Per ora, dalle conclusioni che si leggono sullo studio commissionato dall'azienda alla Ecoval di Brescia, emerge che le emissioni dell'impianto «non comporteranno un peggioramento della qualità dell'aria». Nelle stesse conclusioni si sottolinea che «la tecnologia proposta si basa sull'utilizzo di fonti rinnovabili, che consentono di ridurre la quota di CO2 emessa in atmosfera e concorrono all'obiettivo di indipendenza energetica dalle fonti fossili». Non sono però da sottovalutare le possibili ricadute locali a livello sanitario. A questo proposito, il decreto 152/2006, testo unico sull'Ambiente, obbliga gli enti competenti al rilascio delle autorizzazioni per le emissioni in atmosfera (sia per quelle nuove che per i rinnovi) a valutare lo stato della qualità dell'aria nel territorio circostante l'insediamento. «I dati complessivi dicono che la realtà è gravissima», spiega De Sanctis, «la situazione della qualità dell'aria a Pescara e dintorni è totalmente fuori controllo e abbiamo chiesto una revisione di tutte le autorizzazioni concesse, la salute dei cittadini deve venire prima di qualsiasi cosa».

I dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, diffusi ultimamente proprio dal Wwf, parlano di «un aumento diretto della mortalità per cause respiratorie e cardiovascolari, di circa il 2 per cento per ogni aumento di Pm10 di 10 microgrammi al metro cubo». La sola centralina di Spoltore ha 136 superamenti di legge per i valori delle Pm, tra le peggiori d'Italia.

L'associazione ambientalista ha diffidato la Regione a rilasciare autorizzazioni per qualsiasi emissione in atmosfera perché non è stato ancora attuato il piano regionale di qualità dell'aria. «La Regione è inadempiente rispetto al proprio piano sulle centraline», dicono dal Wwf, «tanto che non vengono monitorate le polvere ultrafini, in particolare il Pm2,5, i metalli e gli idrocarburi policiclici aromatici, questi ultimi prodotti in grandi quantità nelle combustioni».

Lo studio della Ecoval prende in considerazione per la simulazione delle emissioni di fumi e polveri dall'impianto, tre aree: Pescara centro, Spoltore e San Giovanni Teatino. I valori degli inquinanti vengono definiti tutti «inferiori ai limiti di legge». In ogni caso, andranno ad aggiungersi alla situazione dell'aria definita «gravissima» a Pescara e Spoltore. Sempre secondo lo studio, le polveri (non definite nel particolare) emesse nell'aria, ammonterebbero a circa un chilo ogni ora, l'ossido di azoto, sempre secondo i dati forniti, a più di nove chili ogni ora, il monossido di carbonio a sette chilogrammi ogni ora.

Per De Sanctis però, prima di dare giudizi sul nuovo impianto della Fater, è necessario conoscere il consumo energetico dell'azienda e fare un confronto, ma non è chiaro se la Regione prima di dare l'autorizzazione lo abbia fatto. «Noi comunque siamo favorevoli a piccole centrali a biomasse a filiera corta», spiega ancora De Sanctis, «che prendano il combustibile locale in un raggio massimo di 50 o 60 chilometri. I trasferimenti di biomasse da un capo all'altro del mondo ci lascia esterrefatti, e questo in senso generale».

I cittadini vogliono saperne di più e chiedono trasparenza al sindaco Luigi Albore Mascia e alla Asl.

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