Nuova Pescara, è polemica sui Municipi

MONTESILVANO. È sempre aperto il dibattito sulle regole che dovranno portare alla fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore in una sola grande città. In particolare, è la questione dei Municipi a...
MONTESILVANO. È sempre aperto il dibattito sulle regole che dovranno portare alla fusione di Montesilvano, Pescara e Spoltore in una sola grande città. In particolare, è la questione dei Municipi a tenere banco.
«Si sta scrivendo che i Municipi avranno giunta, consiglio e commissioni, con il presidente del consiglio che sarà eletto direttamente. Tutto questo per fare cosa?», chiede la consigliera comunale di Pescara, Erika Alessandrini, componente della commissione Statuto di Nuova Pescara in qualità di capogruppo M5s.
«Il Municipio deve essere un servizio territoriale. Vogliamo capire la motivazione alla base di un’autonomia di consigli municipali così pesanti. Questa carovana di gente cosa darà ai cittadini in termini di miglioramenti?. Non siamo chiamati a creare posti per la politica, ma a garantire servizi e funzioni. Dobbiamo rispondere alle esigenze dei cittadini e non della politica».
«È la migliore soluzione per partire», è la replica di Enzo Fidanza, presidente della commissione Statuto di Nuova Pescara e consigliere comunale di opposizione a Montesilvano.
«Dove andrebbero messi i confini in questa fase? È difficilissimo dirlo. I confini preesistenti possono essere utili per partire, poi la nuova politica, figlia del nuovo progetto, deciderà. I passi devono essere fatti un po’ alla volta».
E aggiunge Fidanza: «La divisione dei Municipi sulla base dei vecchi comuni non è assolutamente obbligatoria, ma è opportuna per partire. Successivamente bisognerà stabilire quanti sono i Municipi, come definirli e dove collocarli, ma questo spetterà alla nuova classe politica che sarà eletta dentro al nuovo soggetto e non avrà le incrostazioni del passato. Un'impostazione di questo tipo non va vista come un voler preservare il passato, ma come una fase transitoria».
«In prospettiva, a mio avviso, i Municipi non dovranno coincidere con i tre Comuni attuali. Ma la fase di partenza», conclude il presidente della commissione Statuto, «è un’altra cosa».