Nuove tasse, la giunta vara la stangata

Aliquote al massimo per Imu e Tasi: colpiti famiglie, commercianti e studi professionali. E l’addizionale Irpef raddoppia

PESCARA. Alla fine, dopo tanti annunci e indiscrezioni, la stangata sulle imposte locali è arrivata davvero. In poco più di due ore di riunione, sindaco e assessori hanno approvato una sfilza di nuove tasse che i contribuenti pescaresi dovranno pagare, a partire dal prossimo ottobre. Le aliquote della Tasi, la tassa sui servizi indivisibili (polizia urbana, pubblica illuminazione, manutenzione strade, verde, protezione civile) e quelle dell’Imu, l’imposta sulla casa, sono state portate al massimo. E non è finita qui, perché è in arrivo anche il raddoppio dell’addizionale comunale sull’Irpef, che passerà dallo 0,49 per cento allo 0,8. Prossimamente, la giunta varerà anche le tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti che ha sostituito da quest’anno la Tares e anche in questo caso si prevedono aumenti soprattutto per le famiglie. Eccola, dunque, la manovra lacrime e sangue che l’amministrazione comunale ritiene necessaria per risanare i conti disastrati dell’ente. Manovra illustrata ieri pomeriggio dal sindaco in una riunione di maggioranza.

Imu. La stangata colpirà indistintamente, chi più e chi meno, tutti i proprietari di immobili diversi dalle abitazioni principali, cioè tutti quei contribuenti che vengono di fatto esentati dal pagamento della Tasi. Unica eccezione, i proprietari di abitazioni principali cosiddette di lusso, come ville e castelli, che continueranno a pagare, come l’anno scorso, l’Imu al 4 per mille con una detrazione di 200 euro.

Invece, spariscono tutte le aliquote agevolate applicate negli anni passati ad alcune categorie di contribuenti e viene introdotta l’aliquota fissa al massimo consentito dalla legge, cioè al 10,60 per mille. Così, le unità immobiliari concesse in locazione a canone concordato non pagheranno più il 7,6 per mille, ma il 10,60 per mille. Lo stesso per le case concesse in comodato gratuito dal proprietario ai propri parenti, i negozi, i locali pubblici (categorie da C/1 a C/3), le unità immobiliari utilizzate per attività cinematografiche e teatrali.

Sparisce anche l’aliquota agevolata per gli studi professionali che passa dal 9,6 al 10,60 per mille. Sale dal 5,8 al 10,6 quella delle unità immobiliari di coop edilizie e dell’Ater. Tasi. La nuova tassa sui servizi indivisibili peserà soprattutto sui proprietari delle abitazioni principali e sui costruttori. In minima parte anche sui possessori di fabbricati rurali strumentali. Non pagheranno la Tasi, in compenso, i proprietari di altri tipi di fabbricati, cioè quelli diversi dall’abitazione principale, e di aree edificabili. In pratica, quei contribuenti cui è stata riservata la stangata sull’Imu. L’amministrazione ha previsto due sole aliquote per la Tasi. Pagheranno la tassa quasi al massimo, cioè al 2,5 per mille, le abitazioni principali (da A/2 ad A/7) e relative pertinenze; nonché i fabbricati costruiti e non locati, ma destinati dall’impresa costruttrice alla vendita.

È all’1 per mille l’aliquota per i fabbricati rurali strumentiali.

Addizionale Irpef. Un altro salasso arriverà prossimamente con l’addizionale comunale sull’Irpef, che colpirà quasi tutti i redditi, da 15mila euro all’anno in su. L’addizionale passerà dallo 0,49 per cento allo 0,8 per cento, cioè toccherà il massimo consentito dalla legge.

Tari. Previsti aumenti per le famiglie anche per la Tari. Ma la giunta esaminerà in seguito le nuove tariffe.

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