Cristine Cicio Florica, 50 anni

MONTESILVANO

Omicidio-suicidio dei coniugi: la donna ha lottato per salvarsi  

Accertamenti su moglie e marito trovati morti in casa, si attende l’arrivo dei parenti dalla Romania. Tagli anche sulle mani: Cristine ha provato a difendersi. Il possibile movente: la depressione dell’uomo

MONTESILVANO. Vengono effettuate tra domani e martedì le autopsie sui corpi di Daniel Stefan Corbos e di Cristine Cicio Florica, i coniugi romeni trovati venerdì mattina in una pozza di sangue nell'abitazione di via Tagliamento 11 a Montesilvano, che avevano acquistato e ristrutturato circa tre anni fa dopo tanti sacrifici. Lui lavorando come muratore per una ditta edile, lei dando una mano nelle case. La Procura sta aspettando che i familiari di entrambi arrivino dalla Romania per poter procedere, come da prassi, con l'esame, che deve fare definitiva chiarezza sulla vicenda che ha sconvolto tutti.

leggi anche: Carabinieri e 118 in via Tagliamento (foto di G.Lattanzio) Coppia trovata morta in casa: omicidio-suicidio / AGGIORNAMENTI E VIDEO Tragedia in un appartamento in via Tagliamento, i vicini di casa avevano sentito delle urla. Secondo una prima ipotesi lui ha strangolato la donna, l'avrebbe colpita con un'arma da taglio e poi si è accoltellato

Sul corpo di lei, sono state trovate diverse ferite da taglio in particolare nella parte alta, sul collo, ma anche sulle mani probabilmente nel tentativo di difendersi e parare i colpi. Su quello di lui, un’unica e profonda lesione all'addome, all'altezza del cuore. Accanto al corpo riverso in avanti, un coltello. Ma in realtà nella cucinetta-veranda in cui si è consumata la tragedia, poco dopo le 8,30, c’era anche un altro coltello, appoggiato su un ripiano. Uno più grande e uno più piccolo. Entrambi, a quanto pare, utilizzati in quegli interminabili attimi di follia. Prima l'uno per aggredire, al culmine di una discussione, la moglie e poi l'altro per farla finita.
Uno dei vicini ha raccontato di aver sentito «urla disumane» provenire dall'appartamento e poi, ad un certo punto, di aver visto il gomito di Cristian, come lo chiamavano nel quartiere, sul davanzale della finestra della cucina e subito dopo come se stesse facendo uno sforzo, quindi un grido cupo e poi il silenzio.

Da subito, l'ipotesi è stata quella dell'omicidio suicidio. Di un'aggressione di lui verso la moglie per poi togliersi la vita, mentre il figlio era a scuola. Sul movente esatto sono in corso indagini da parte dei carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo, diretti dal tenente colonnello Antonio Bandelli e coordinati dal tenente colonnello Gaetano La Rocca e da quelli della compagnia di Montesilvano. Stando al racconto dei vicini di casa, Cristian non era più lo stesso, ultimamente. Appariva parecchio giù, depresso. Dopo tanti anni di lavoro e sacrifici, che gli avevano permesso di raggiungere una certa stabilità economica e persino di acquistare una casa, era stato posto in cassa integrazione. Adesso, quando capitava, faceva dei lavoretti in giro per il quartiere, dove tutti lo stimavano. Ma non era lo stesso.

Secondo qualche vicino, era anche dimagrito. Uno dei residenti ha riferito di averlo visto, pochissimi giorni fa, sul terrazzo con la testa abbassata, penzolante. Non sembrava più quello di una volta, insomma. Con la moglie Cristine, erano alti e bassi. C'erano dei litigi, ma nulla che facesse presagire quello che poi è accaduto. Stando a chi li conosceva, dei due era lei quella con il carattere più forte, «dominante». Una donna, bella, solare e decisa. La diversità di personalità probabilmente generava discussioni, senza però mai destare allarme tanto che erano considerati «una coppia tranquilla», che viveva per il figlioletto di 10 anni a cui cercava di non far mancare nulla. Poi, di punto in bianco, la perdita dell'unica entrata fissa e le inevitabili difficoltà. Per Cristian, un duro colpo, un tornare indietro dopo tanti anni. Un colpo che forse ha accentuato un malessere che già covava.

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