Onore alle vittime del terrorismo

Celebrata la Giornata in ricordo di giudici, politici e giornalisti uccisi

PESCARA. Non dimenticare politici, magistrati, giornalisti uccisi dal terrorismo. Ieri la Presidenza del consiglio comunale ha celebrato la Giornata nazionale della memoria per le vittime del terrorismo interno e internazionale, istituita nel 2007. Lo ha fatto con un pensiero dedicato a tutte loro, che sia anche monito per le nuove generazioni.

Il 9 maggio è anche la data del ritrovamento, nel 1978, del corpo senza vita di Aldo Moro, rapito dalle Brigate Rosse e poi ucciso. Sull'argomento il presidente del consiglio comunale Licio Di Biase ha scritto un volume intitolato «I tempi di Aldo Moro», che sarà pubblicato entro l'anno. «Moro nel '77 sollecitava l'analisi dei movimenti e chiedeva l'indicazione di rimedi», ha detto Di Biase nel corso della cerimonia, «quello che lo preoccupava erano le manifestazioni di violenza con un risvolto ideologico a metà tra lotta politica e lotta armata, ossia quando organizzazioni come le Br, Prima Linea, colpivano personaggi del mondo politico, giudiziario e giornalistico. La giornata di oggi vuole celebrare il ricordo delle vittime di quel terrorismo che ha tragicamente segnato gli anni '70 in Italia, e rappresenta soprattutto un monito per le nuove generazioni, affinchè quel capitolo della nostra storia non possa mai più ripetersi».

E nel ricordare quei tristi episodi, il presidente si è riferito oltre che a Moro, anche al giudice Francesco Coco, al magistrato Emilio Alessandrini e alle altre decine di persone morte ammazzate in quella fase tragica della storia d'Italia. «In consiglio comunale», ha ricordato Di Biase, «abbiamo con noi Marco Alessandrini, al quale uccisero il padre, uno dei primi magistrati a cadere sotto i colpi del terrorismo. Ricordiamo con lui i tanti esponenti politici, i giudici e i giornalisti colpiti dalle varie organizzazioni criminali di quegli anni. Uno dei primi, nel 1974, fu il giudice Mario Sossi, rapito dalle Br che volevano scambiare la sua vita con il rilascio di alcuni esponenti del Gruppo 23 Ottobre. Il giudice genovese Coco si oppose, dopo poco Sossi venne liberato, ma il giudice Coco fu ucciso e quello fu uno dei più significativi atti di terrorismo che colpì un magistrato».

Per la Giornata della memoria Di Biase ha infine letto la nota inviata al Comune dal prefetto Vincenzo D'Antuono: «Il prefetto ha sollecitato tutte le Istituzioni a celebrare la ricorrenza, per conservare, rinnovare e costruire una memoria storica condivisa in difesa delle Istituzioni democratiche».

La scelta del 9 maggio per la Giornata non evoca solo il ritrovamento del corpo di Moro, ma anche l'assassinio del giornalista Peppino Impastato. «A loro e ai loro familiari», ha concluso Di Biase, «la città e il Comune di Pescara vogliono testimoniare oggi la propria vicinanza».

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