Palazzo Centi e Regione altri quattro indagati

Nelle carte della procura dell’Aquila anche l’imprenditore teramano Cantagalli, un dirigente amministrativo e due professionisti

L’AQUILA. Si allarga ancora il fronte dell’indagine su una serie di appalti gestiti dalla Regione sui quali sono accesi i fari della procura della Repubblica dell’Aquila con i politici nel mirino. Pochi giorni fa l’avviso di garanzia per corruzione al presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso; due giorni fa i tre assessori regionali Dino Pepe, Marinella Sclocco e Silvio Paolucci indagati per falso.

Ieri sono stati indirizzati altri avvisi di garanzia. Uno riguarda un filone già noto, quello dell’appalto per la ristrutturazione di palazzo Centi, ex sede della giunta regionale fino al terremoto del 6 aprile 2009. Gli altri due riguardano ipotesi di reato per fatti avvenuti nel Teramano.

PALAZZO CENTI. C'è un nuovo indagato, dunque, nell'appalto per palazzo Centi. Si tratta del dirigente regionale del Genio civile Carlo Giovani, dell'Aquila, (già prosciolto per il crollo della Casa dello studente nel terremoto del 6 aprile 2009), accusato di turbativa d'asta nel suo ruolo di componente della commissione amministrativa. I fatti contestati risalgono al 27 maggio 2015, giorno di pubblicazione della gara di appalto su palazzo Centi, procedimento segnato da ritardi e caratterizzato da cambi di commissari di gara.

I carabinieri del Noe hanno poi notificato una proroga delle indagini ai due componenti della commissione di gara, i funzionari Roberto Guetti e Silverio Salvi, che erano già indagati in seguito a una perquisizione.

TERAMO Il primo dei due nuovi filoni si riferisce a una vicenda legata ad un contributo pubblico ottenuto a Giulianova per una iniziativa immobiliare nell'ambito del quale secondo l'accusa ci sarebbero state sollecitazioni nei confronti di alti rappresentanti della Regione a interessarsi della pratica in seno alla Sovrintendenza.

I fatti sono del 2015 e sono indagati in concorso per un atto contrario ai doveri d'ufficio Giovanni Mosca, ingegnere, e Roberta Caralla, imprenditrice, proprietaria di un locale nel centro giuliese.

Nel secondo è indagato il notissimo imprenditore teramano Sabatino Cantagalli, per una vicenda risalente al 2006 a Teramo: in quel periodo l’imprenditore era impegnato nella realizzazione del nuovo stadio di Teramo e del vicino centro commerciale Gran Sasso. Cantagalli ha realizzato la stadio Bonolis di Teramo e lo terrà in gestione per 30 anni tramite un Projetct financing. Va ricordato che al momento non ci sono contestazioni precise ma verranno confezionate più in là anche per consentire ai sospettati di difendersi.

INTERROGATORI. Sono stati rinviati a domani gli interrogatori di Mauro Pellegrini, titolare dell'impresa Dipe, difeso dall'avvocato aquilano Massimo Carosi, indagato nell'ambito del filone sulla gara per la ricostruzione di palazzo Centi. Si dovrebbero tenere nello stesso giorno anche gli interrogatori di Berardino Di Vincenzo e del figlio Giancarlo. Entrambi sono difesi dall’avvocato Emilio Bafile del Foro dell’Aquila. Questo filone investigativo sembra quello più avanzato visto che la stessa Procura ha chiesto in modo espresso l’interrogatorio con un invito a comparire. I sospettati potrebbero anche rifiutarsi di rispondere ma l’impressione è che essi vogliano far sentire le proprie ragioni. Finora sono una trentina gli indagati in tutti i fascicoli aperti dalla magistratura ma ipotizzare che il numero cresca non sembra un azzardo.

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