Parcheggi, la rabbia dei cittadini

«Raddoppiare le tariffe è una vergogna, specialmente in tempi di crisi»

PESCARA. «È una vergogna, ci vorrebbe più rispetto da parte del Comune: aumentano i costi e guardi com’è ridotto qui». Pino Stopponi parla con rabbia mentre scende dall’auto appena parcheggiata nell’area di risulta nord, tra buche e immondizia. «Vergogna», ripete.
Debuttano tra le proteste le nuove tariffe per la sosta in centro, con i cittadini che accusano l’amministrazione di aver messo le mani nelle tasche della gente in un periodo di grave crisi economica e gli operatori di Pescara parcheggi che incassano insulti. «Si lamentano, eccome: una signora era così inferocita che ci ha gridato “ladri”» racconta uno dei parcheggiatori, assunti a tempo determinato per tre mesi dalla nuova società di gestione della sosta creata dal Comune: «Dopo tanti anni, con famiglie a carico, non sappiamo che fine faremo» dice un altro con preoccupazione.

Davanti al raddoppio del prezzo del biglietto - da 1.50 a 3 euro al giorno - chi lavora in centro ed è costretto a servirsi dell’area di risulta, ripiega sull’abbonamento, passato da 25 a 30 euro al mese. «In dieci giorni uno se lo ripaga» è la riflessione.
«Il problema è che tutto aumenta, tranne lo stipendio: ma perché dobbiamo pagare sempre noi? Vuol dire che la macchina la metteremo in divieto, oppure che dovremo liberarcene: ormai è diventato un bene di lusso» si lamenta Tonino Santeusanio, mentre consegna i soldi al parcheggiatore.

Alle 17, all’ingresso nord, a ricevere il pagamento c’è Maurizio Ronca: «Molti lasciano la macchina solo per mezza giornata, per tanti non è cambiato niente. Però chiedono, si informano per capire come funziona» spiega. Domanda anche una signora che entra a bordo di una utilitaria: «Già tre euro? Allora domani faccio l’abbonamento». Simone Vaccaro arriva da Spoltore e dell’aumento non sapeva nulla: «Tariffa raddoppiata? Io vengo spesso, specie il fine settimana e tre euro comincia a essere una bella cifra. Almeno l’aggiustassero il parcheggio, visto com’è ridotto».

L’aumento dei prezzi, infatti, ha reso ancora più vistosa la differenza tra le due parti del maxi-parcheggio - quella nord, mai asfaltata, nonostante infinite denunce, costellata di voragini impossibili da evitare in cui le auto affondano pericolosamente; quella sud, asfaltata, con la segnaletica ordinata, ma ugualmente sbrecciata e piena di buche poco prima dell’ingresso di via Pisa.

Di fronte alla stazione, Massimo Botti controlla le auto in uscita, per evitare che chi è entrato la mattina con la tariffa di metà giornata, esca al pomeriggio senza pagare il resto: «Le lamentele ci sono, certo» dice mentre osserva i biglietti sui cruscotti. Accanto, nell’area di sosta esterna controllato da Pescara parcheggi, mancano illuminazione e recinzione.
All’ingresso principale di fronte al mercatino dei senegalesi, Massimo Di Rocco, parcheggiatore, scuote la testa: «C’è un po’ di confusione, la gente pensa di dover pagare 3 euro anche per mezza giornata; qualcuno crede che il termine per la sosta a pagamento siano le 19, invece sono le 21. Di certo abbiamo fatto più abbonamenti, ora sono più convenienti».

Gianni Dell’Oglio sta piegando un passeggino per caricarlo nel bagagliaio: «È un aumento esagerato, anche se è vero che nelle grandi metropoli si pagano prezzi esorbitanti». «È che il Comune ci deve “mangiare”» accusa Libero De Gregorio, di Montesilvano, «vorrà dire che parcheggeremo fuori».
Al varco di piazza della Repubblica, Sante Facchini, a bordo di un Land Rover, sborsa senza battere ciglio 14 euro per più giorni: «Lascio spesso la macchina qui per prendere il treno, viaggio molto» spiega, «e tre euro al giorno, rispetto a quanto costano i parcheggi altrove, tutto sommato mi sembra una tariffa economica. Il vero problema è che qui dentro ci ho preso un sacco di contravvenzioni, perché non solo paghi, ma se lasci la macchina appena fuori dalle strisce, anche se non dà fastidio, i vigili urbani ti multano. Potrebbero essere meno fiscali».

«In questo momento di crisi è un aumento davvero pesante. È vero che c’è l’abbonamento, ma oggi con 30 euro uno magari ci paga una bolletta» osserva Lorenzo Cigliano, che in centro viene quasi tutti i giorni, «senza considerare che per i commercianti sarà un disastro».
A farsi portavoce della preoccupazione dei negozianti è di nuovo Confcommercio, che parla di scelta «infelice» e di «fortissimo malumore» degli operatori: l’associazione torna a chiedere all’amministrazione il ritiro immediato del provvedimento perché, sottolinea, «per il centro commerciale naturale è indispensabile la sosta gratuita» di fronte all’offerta di parcheggi liberi da parte dei centri commerciali.