Parchi pubblici, Sos di D’Annunzio

4 Maggio 2014

L’ex consigliere scrive al Comune per invocare lavori con procedura d’urgenza

MONTESILVANO. Aree verdi, parchi e giardini in condizioni di insostenibile degrado trasformano l’immagine della città in una desolata brughiera. L’ex consigliere comunale e provinciale, Nino D’Annunzio, non usa mezzi termini per descrivere lo scadente appeal e la scarsa ospitalità di Montesilvano , che continua a coltivare l’ambizione di essere una meta turistica.

In una lettera inviata al segretario generale del Comune, al commissario prefettizio e al dirigente dei Lavori pubblici, D’Annunzio punta il dito sullacondizione del verde pubblico. «Chi scrive» premette «è stato amministratore e si appresta ad affrontare, dopo un lungo periodo di astensione, una nuova prova elettorale per la elezione a consigliere comunale, con la presunzione che in città ci sia bisogno di un rinnovato impegno da parte di tutti dopo troppi anni di disagi. La cura di siepi, parchi e giardini non può però attendere il responso elettorale, poiché il periodo della cura è adesso e tra un mese e più risulterebbe tardivo».

Montesilvano, rimarca D’Annunzio, continua a offrire un pessimo biglietto da visita a poche settimane dall’avvio della stagione balneare. Considerando il regime di commissariamento e l'esiguità del tempo a disposizione, l’ex consigliere sa bene che sarebbe difficile se non impossibile il ricorso a procedure ordinarie per l'affidamento dei lavori necessari.«Per questo motivo» suggerisce «invito i dirigenti municipali a verificare la possibilità di riaffidarli, con procedura d'urgenza e a cottimo fiduciario, alle stesse ditte che hanno provveduto lo scorso anno a questi interventi, essendo lavori, oneri e costi già parametrati».

Data la concomitante campagna elettorale, e al fine di evitare ogni tipo di strumentalizzazione, D’Annunzio invita gli stessi dirigenti a confrontare qualsiasi iniziativa con i sei candidati a sindaco, «il cui senso di responsabilità», sottolinea l’aspirante consigliere, «che non ho timore di stimare comune, potrà fornire un’ulteriore conferma, per quanto irrituale e non necessaria».

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