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Passa il bilancio ma per un solo voto

PENNE. La maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso si assottiglia sempre di più. Passa per un solo voto la delibera per l’approvazione dell’assestamento di bilancio. A votarla ieri in aula è solo una...

PENNE. La maggioranza del sindaco Rocco D’Alfonso si assottiglia sempre di più. Passa per un solo voto la delibera per l’approvazione dell’assestamento di bilancio. A votarla ieri in aula è solo una parte del Pd poiché si sono astenuti il consigliere Gabriele Pasqualone e il presidente dell’assise civica Gabriele Vellante; pollice verso da Remo Evangelista, ex Api oggi unico esponente di Unione dei Moderati in rottura con l’attuale squadra di governo. Ad esprimere parere contrario sono anche i quattro membri dell’opposizione presenti al momento del voto.

Più volte durante il dibattito, dopo l’esposizione dei contenuti della proposta di deliberazione da parte dell’assessore al bilancio Valeria Di Luca, i consiglieri dissidenti hanno preso la parola per palesare i dubbi sulla tenuta di un documento contabile gravato visibilmente da debiti e introiti che non si sono concretizzati. Ad essere contestate dalla minoranza sono in particolare alcune poste iscritte in bilancio utili a colmare formalmente il fabbisogno di quasi 600 mila euro nella parte corrente dell’esercizio finanziario 2012, approvato solo 4 mesi fa, di cui 277.470, 68 euro per il mancato ripiano del disavanzo 2011, tra le quali la cifra derivante dalla sentenza in merito al contenzioso con la Bnl per delle operazioni di finanza derivata. Con tale verdetto il tribunale di Pescara ha stabilito che la banca deve versare al Comune per i contratti swap firmati nel 2004, 633.687,18 euro. Ma questa somma, dicono i consiglieri Luigi Bianchini e Matteo Tresca, potrebbe non rientrare subito poiché l’istituto di credito ha intenzione di ricorrere in appello fino all’ultimo grado di giudizio.

Ad essere criticata pesantemente e la mancata concessione di superfici comunali per l'installazione del fotovoltaico che avrebbe dovuto fruttare ben 240 mila euro e la cui voce oggi invece equivale a zero. Priva di entrate strutturali programmate l’amministrazione ha dovuto adottare misure straordinarie che penalizzerebbero l’ente – mettono in evidenza Tresca e Vincenzo Ferrante – come la dismissione di un ulteriore pezzo del patrimonio immobiliare municipale: l’edificio che ospita il Nuovo Circolo Vestino, il cui valore stimato è di 421 mila euro, e il primo blocco del complesso dell'ex mattatoio al prezzo di 450 mila euro.

Claudia Ficcaglia

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