Pastore: non escludo le elezioni alla Provincia

Il coordinatore del Pdl e i problemi della giunta di Testa: «Situazione difficile»

PESCARA. La crisi politica scoppiata in Provincia rischia di sfociare in elezioni anticipate. Il Pdl tenterà ogni strada per evitarle. Ieri il senatore Andrea Pastore, coordinatore cittadino del Popolo della libertà, ha detto a chiare lettere che il suo partito è pronto ad andare al voto, nel caso in cui il presidente Testa non dovesse più disporre di una maggioranza solida.

Ma un filo di speranza di salvare l'amministrazione provinciale dal baratro esiste ancora. Entro questa settimana Guerino Testa dovrebbe incontrare i consiglieri di maggioranza e, in particolare, Lino Ruggero che qualche giorno fa ha lasciato la lista civica di Carlo Masci, Pescara futura, facendo sprofondare la coalizione in una crisi dagli esiti incerti.

Pastore spera che la situazione possa rientrare, ma non nasconde una certa preoccupazione. «La situazione non è drammatica, ma non è da sottovalutare», ha affermato, «credo che si tratti di ripicche personali e di vendette trasversali. Testa valuterà il da farsi, non bisogna escludere però le elezioni anticipate. Comunque noi non abbiamo paura di arrivare ad estreme conseguenze».

La questione appare difficile da risolvere. Il presidente della Provincia ha nove giorni di tempo per cercare di recuperare Ruggero, ora indipendente e convincerlo a rimanere nella maggioranza. Mercoledì 12, tornerà in consiglio la delibera sugli equilibri di bilancio e la sua mancata approvazione comporterebbe automaticamente la nomina di un commissario. Sarebbe il primo passo verso lo scioglimento della giunta. Attualmente Testa non ha una maggioranza. Pdl, Pescara futura e Udc garantiscono solo 12 consiglieri. Altrettanti ne ha l'opposizione, se si conteggiano anche i due esponenti di Fli. A questo punto Ruggero diventa l'ago della bilancia.

Lo si è visto venerdì scorso, in consiglio, quando la maggioranza è stata battuta due volte sulla verifica di sospensione del consiglio ed è stata approvata una mozione di Ruggero, nonostante il voto contrario della giunta. Il consigliere uscito da Pescara futura ha assicurato di non aver preso ancora una decisione su come comportarsi in aula. «Le mie orecchie», ha fatto presente, «non sono così disponibili ad ascoltare le sirene». Ma pone delle condizioni per un accordo con la maggioranza. «Devo fare un incontro con Testa per ristabilire le priorità del programma», ha rivelato, «ci sono dei punti fondamentali, come la Stella Maris, che vanno rispettati».

Intanto, i tre capigruppo del centrodestra Angelo Faieta (Pdl), Francesco Cola (Pescara futura) e Gabriele Santucci (Udc) cercano di gettare acqua sul fuoco. «La maggioranza esiste ed è ampia», hanno assicurato, «è ancora composta da 13 consiglieri, a cui si aggiungono i due componenti di Fli». Invece, dall'opposizione cominciano ad arrivare richieste di elezioni anticipate. «La maggioranza non esiste più», ha commentato il capogruppo dell'Idv Luciano Di Lorito, «questo è l'epilogo di un'amministrazione senza progetti che in questi due anni non ha prodotto nulla, se non qualche taglio del nastro per l'inaugurazione di opere realizzate dalla precedente giunta».

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