Penne, sulle seconde case in arrivo la stangata dell’Imu

15 Giugno 2012

Quasi certamente sarà applicata l’aliquota massima, mentre sarà mantenuta quella base per le abitazioni principali. Niente aumenti per Irpef e tariffe di mense e scuolabus

PENNE. Il Comune di Penne sceglie di tassare la proprietà piuttosto che il reddito dei cittadini: Imu al minimo sulla prima casa, aliquota alta invece sulle altre abitazioni, niente aumenti dell’addizionale Irpef. Sembra essere questa la linea politica in materia tributaria sulla quale si sta orientando l’amministrazione del sindaco Rocco D’Alfonso in vista della elaborazione definitiva del bilancio previsionale 2012. Giornate di lavoro intenso per l’assessore Valeria di Luca che, coadiuvata dallo staff del settore comunale delle finanze e tributi diretto da Antonella Cicoria, è alle prese con le proiezioni relative agli introiti derivanti dalle imposte municipali sulla base anche dei trasferimenti statali, operazioni necessarie a costruire in maniera puntuale e realistica il documento contabile programmatico per l’esercizio 2012 da approvare, salvo proroghe, entro la fine di giugno.

Al centro del dibattito politico in commissione bilancio e all’esame dei tavoli tecnici è la definizione delle aliquote Imu sulla prima abitazione e sulle altre proprietà. La maggioranza fa sapere che l’intento è quello di mantenere l’Imu al valore base per la prima casa, ossia allo 0,4%, mentre inevitabile sarà l’aumento sulle altre proprietà che – se fosse necessario – spiega l’assessore Di Luca potrebbe essere innalzata dal Comune, dal valore base dello 0,76% al valore massimo dell’1,6%, come previsto dalla legge.

«Non siamo giunti ad una decisione definitiva», chiarisce Di Luca, «poiché le proiezioni che ci pervengono dal ministero dell’Interno sono in continuo mutamento. La volontà politica è quella di non gravare sulla maggioranza delle famiglie pennesi tassando ulteriormente la prima abitazione, la cui tariffa rimarrà al valore base, dovendo purtroppo bilanciare i minori trasferimenti erariali da parte dello Stato, che quest’anno ammontano a 236mila euro che si sommano ai 475mila dell’anno precedente, con un aumento dell’imposta sugli altri immobili il cui ricavato per quasi la metà confluirà nelle casse statali. Non verrà invece toccata l’addizionale Irpef che rimane al 0,7% e non saranno modificate le tariffe per i servizi a domanda individuale, come mense e scuolabus, il cui gettito dovrebbe coprire almeno il 36% della spesa complessiva mentre a Penne si attesta al 26%, poiché il rimanente viene compensato direttamente dal Comune».

Su questo argomento c’è da registrare anche una nuova polemica dell’opposizione. «La maggioranza eviti di aumentare la pressione tributaria sui pennesi»,ammonisce Antonio Baldacchini del Pdl, «in questo momento di difficoltà, invece, dia l’esempio ai cittadini optando per un taglio netto di indennità e una drastica riduzione dei costi della macchina amministrativa».

Claudia Ficcaglia

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