la tragedia

Penne, trovato morto a 19 anni in una rimessa vicino a casa

La scoperta ieri pomeriggio in un casolare di contrada Pluviano: Mattia Perrotti studiava a Pescara, era appassionato di bici e aveva corso con la “Bevilacqua sport”

PENNE. Sgomento e amarezza. Sono i due sentimenti che si alternano da ieri pomeriggio a Penne, dopo la morte improvvisa di Mattia Perrotti, un diciannovenne appassionato di bici che viveva con la famiglia in contrada Pluviano e studiava a Pescara in un istituto professionale.

È stato trovato senza vita in una rimessa non distante da casa e per lui non c'è stato niente da fare. La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno per il padre e la madre del giovane, Tiziano e Patrizia, che lavorano nella macelleria di famiglia in corso Alessandrini, e per i fratelli Alessio e Serena, più piccoli di Mattia.

Il diciannovenne, che ha ereditato dal papà Tiziano la passione per le due ruote, aveva corso a lungo in bici, prima con la squadra di Penne “Abruzzo Mtb Team Protek” e poi con “Bevilacqua sport”. Aveva cominciato giovanissimo ad alimentare questo interesse, cimentandosi prima con le bici da fuori strada e poi con quelle da strada, e chi lo ha conosciuto in quegli anni parla di lui come un tipo caparbio e determinato nelle sue imprese sportive, anche se caratterialmente poteva apparire un po' riservato, almeno all'apparenza.

Nel momento in cui si è diffusa la notizia della sua morte sono stati proprio gli amici della Bevilacqua sport a salutarlo su Facebook, ieri sera, pubblicando le foto di Mattia mentre si allenava, in corsa, e il alcuni momenti liberi, trascorsi con gli amici. «Un ricordo speciale», hanno scritto sulla pagina del social network, «per il nostro Perrotti Mattia. Sarai sempre nei nostri cuori. Già ci manchi, Mattia». E poi, ancora, «Mattia eri speciale».

È possibile che il diciannovenne non stesse attraversando un periodo semplicissimo, forse per via di alcune preoccupazioni tipiche della sua età che potrebbero averlo turbato oltremodo, facendolo sentire schiacciato di fronte ad una serie di questioni che, presumibilmente, non ha saputo affrontare. Nulla, comunque, che lasciasse presagire il peggio. E ieri, quando si è cominciata a parlare della sua morte, tutti coloro che lo conoscevano sono rimasti senza parole e si sono interrogati a lungo. Proprio nel tentativo di vederci chiaro, a casa Perrotti nel tardo pomeriggio di ieri sono arrivati i carabinieri della compagnia di Penne, coordinati dal capitano Alessandro Albano, che hanno cercato di ricostruire con l’aiuto di chi conosceva meglio Mattia la vita di questo giovane, dentro e fuori casa, tentando di andare a fondo su ciò che potrebbe avergli fatto perdere la tranquillità in questi giorni che precedono le feste di Natale.

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