DA FEBBRAIO

Pensione, ecco gli aumenti: tutti gli importi e chi li avrà 

Saranno più pesanti gli assegni minimi per gli over 75: salgono a 600 euro  Per quelli più elevati è invece previsto un aumento decrescente, gli esempi

PESCARA. Pensioni più corpose a partire da febbraio. L’Inps ha definito il calendario di pagamento prevedendo il versamento degli aumenti per la rivalutazione degli assegni non avvenuto a gennaio. Dal mese prossimo saranno più pesanti anche le pensioni minime per gli over 75 saliti con la legge di bilancio a 600 euro al mese dai 525 euro del 2022.
I TEMPI. Gli assegni previdenziali saranno erogati da mercoledì primo febbraio 2023 a sabato 4 seguendo il consueto ordine alfabetico.
L’incremento sarà del 7,3% ed è così ripartito: aumento effettivo del 5,3% degli assegni previdenziali rispetto al mese precedente; il restante 2% della rivalutazione è già stato pagato a novembre 2022. Ma non si tratta di una rivalutazione per tutti i pensionati.
La rivalutazione completa infatti spetta solo agli assegni non superiori a quattro volte il trattamento minimo ovvero non più alti di 2.101,52 euro.
I LIMITI. Per gli importi più elevati è invece previsto un aumento decrescente come stabilito dalla legge di Bilancio 2023. In Manovra si è peraltro deciso che non ci saranno più tre scaglioni ma sei.
Gli assegni tra quattro e cinque volte il minimo lordo, quindi tra 2.101,52 e 2.626,90 euro, avranno una rivalutazione dell’85%. Chi quindi ha una pensione lorda di 2.626 euro circa a febbraio avrà un aumento di circa 162 euro.
Gli assegni tra cinque e sei volte il minimo lordo, cioé tra 2.626,90 e 3.152 euro, avranno una rivalutazione del 53%. Chi prende una pensione di 3.150 euro lordi, circa sei volte il minimo, si troverà così con circa 121 euro in più.
FAVORITI E PENALIZZATI. Come detto gli assegni minimi per gli over 75 sono saliti con la legge di Bilancio a 600 euro al mese. Se si considera anche la rivalutazione perequativa, l’assegno pensionistico minimo per chi ha 75 o più anni d’età sarà in totale di 697 euro a febbraio 2023.
Infine per i pensionati con trattamento minimo che invece hanno meno di 75 anni la pensione non sarà portata a 600 euro. Per questa categoria infatti, alla rivalutazione all’inflazione del 7,3% si aggiunge un ulteriore +1,5% , che porterà a 570 euro l’assegno.
IL COSTO DELLA VITA. Un’ultima considerazione di carattere generale prende spunto dai dati sull’inflazione in Italia riferita al mese di dicembre che, giovedì 5 gennaio, l’Istat ha reso pubblici mostrando che questi sono scesi leggermente dello 0,2% rispetto a novembre. Tuttavia, nel nostro Paese vi è ancora un’inflazione di fondo soprattutto per quanto riguarda il settore energetico e degli alimentari, con un 3,8%.
Si tratta di un dato importante, in quanto determina un aumento del costo della vita molto rilevante. Proprio per questo moltissimi cittadini affrontano condizioni di vita sempre più difficili e chiedono un aiuto concreto da parte dello Stato, in modo da poter avere la possibilità di far fronte ai costi. Tra le categorie più esposte ai rischi dell’inflazione vi è certamente quello dei pensionati. In particolare per chi riceve assegni inadeguati rispetto al costo della vita. Per questi anche la “scarna” perequazione automatica che abbiamo quantificato può risultare preziosa. (u.c.)