Per il fiume 350mila euro Via ai lavori sulle sponde

Scafa, la Regione sblocca un finanziamento dopo un iter durato oltre vent’anni I soldi serviranno per realizzare opere di messa in sicurezza del corso d’acqua

SCAFA. Al Comune sarà assegnato un finanziamento di circa 350mila euro per l'esecuzione di minimi interventi di messa in sicurezza della sponda destra del fiume Pescara. Si conclude così un iter avviato oltre venti anni fa. Un'opera finalizzata a fermare l'erosione del territorio e recuperare aree soggette a gravi dissesti.

Il finanziamento è stato concesso in base alla legge 505/1992 riguardante gli interventi urgenti nelle zone colpite dalle eccezionali avversità atmosferiche dei giorni 9-10-11 aprile del 1992. A rispolverare i carteggi il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale con delega alla protezione civile Mario Mazzocca sollecitato dall'amministrazione del sindaco Maurizio Giancola che, in stretta collaborazione con la competente struttura regionale di Protezione civile, ha proposto una soluzione progettuale possibile ed attuabile, al fine di intervenire a completamento di un’opera originariamente disposta con legge dello Stato, evidenziando il permanere di situazioni di elevata criticità idraulica sul fiume Pescara con conseguente esposizione di aree urbanizzate e concreto rischio per la pubblica e privata incolumità.

L'intervento sul corso d'acqua, in realtà, fu avviato dal Comune di Scafa nel 1995, in base alla menzionata normativa, ma subì un’improvvisa interruzione per problematiche di natura giudiziaria intervenute a carico dell'impresa esecutrice dei lavori e risolte solo dieci anni più tardi nel 2005, a seguito di diversi pronunciamenti da parte dei competenti organi giudiziari. Da allora è rimasto ancora tutto congelato fino a quando il sindaco Giancola, a fronte dei gravi rischi a cui è esposto il territorio cittadino, ha riproposto il progetto in Regione, trovando la piena disponibilità del dipartimento di Protezione civile regionale e di quello nazionale, che ha infine concesso il nulla osta per mandare avanti il progetto.

«Nel corso di quasi due anni ho avuto modo di affrontare svariate problematiche legate alla mitigazione del dissesto idrogeologico della nostra regione», spiega il sottosegretario Mazzocca, «tanto di nuova generazione (soprattutto a seguito dello stato di emergenza del marzo scorso), quanto di pregressa fenomenologia e di ultradecennale gestazione. Quella del Comune di Scafa era una di queste che non poteva essere lasciata nel dimenticatoio a fronte del dissesto e del pericolo che continuavano ad avanzare da oltre un quarto di secolo». Ora tutto è rimesso al Comune di Scafa che dovrà nel più breve tempo riappaltare l'opera.

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