Pescara 2012, il sindaco chiamato di nuovo dal pm

Mascia indagato per abuso, sotto accusa la consulenza affidata a Briolini. La professionista: oltre alla mia proposta, ce n’era stata un’altra

PESCARA. C’è ancora qualcosa da chiarire nell’inchiesta che riguarda le spese per il titolo di Pescara 2012 ed è per questo che il sindaco Luigi Albore Mascia, unico indagato per le spese sostenute dal Comune per il titolo sportivo, dovrà tornare per la seconda volta in procura per rispondere alle nuove domande del pm Anna Rita Matini.

Interrogatorio bis. E’ fissata a lunedì mattina la convocazione del sindaco Mascia al quarto piano della procura di Pescara per arricchire il primo interrogatorio del 6 giugno scorso quando il sindaco del Pdl si trovò per una mezzoretta faccia a faccia con il sostituto procuratore tentando di smontare l’accusa di abuso d’ufficio che, per la prima volta dopo tre anni di amministrazione, l’ha calamitato sul registro degli indagati nella veste di presidente del comitato promotore di Pescara 2012.

Una consulenza sospetta a Barbara Briolini, commercialista con esperienza anche nel mondo sportivo: è da questo incarico che è sbocciata l’inchiesta attorno alle spese sostenute dal Comune per il titolo e sollecitata, poi, anche da un esposto di un consigliere di Fli. Briolini ha ricevuto 35.998 euro per un incarico di supporto al comitato: un contratto di collaborazione a progetto della durata di cinque mesi, da agosto 2010 a dicembre 2010. Secondo l’accusa, dietro quella consulenza ci sarebbe stato un abuso da parte del sindaco perché nel 2010 una norma fissava a 20 mila euro il tetto per procedere a un affidamento diretto come quello di cui avrebbe usufruito Briolini. Il sindaco, sempre per il pm, avrebbe invece dovuto bandire una gara d’appalto e non assegnare direttamente la consulenza.

Se per l’accusa si ravviserebbe, quindi, uno dei reati tipici della pubblica amministrazione, per la difesa invece, come aveva sintetizzato l’avvocato Vincenzo Di Girolamo che assiste il sindaco, «l'unica finalità dell'agire di Mascia è stato il bene dell'Ente. Quello che non c'è assolutamente è il dolo specifico perché nessun danno è stato arrecato e nessun vantaggio patrimoniale è stato procurato, tantomeno alla Briolini».

Briolini spiega la consulenza. Mentre in Comune l’avviso di garanzia al primo cittadino ha alimentato la polemica politica, tra le richieste di dimissioni e i messaggi di solidarietà, le indagini della squadra Mobile sono proseguite acquisendo le testimonianze, ad esempio, del presidente della Provincia Guerino Testa, il cui Ente ha fatto parte del comitato promotore insieme alla Camera di commercio e al Coni, dell’assessore allo Sport Nicola Ricotta nominato vicepresidente del comitato, del direttore generale del Comune Stefano Ilari, membro del comitato per conto del Coni, e proprio di Briolini.

La professionista ha raccontato com’è nata la sua consulenza, il lavoro svolto e ha fatto riferimento alla presenza di un’altra offerta per ottenere quell’incarico: il nodo che, poi, ha spinto gli inquirenti a richiamare Mascia in procura.

«Nel settembre 2009», ha raccontato Briolini, «presentai una bozza di progetto dove indicavo le attività che dovevano essere svolte per ottenere la certificazione di qualità di Città europea dello sport e quali sarebbero stati i benefici». Il tempo passa, si inizia a parlare del compenso di Briolini che, intanto, dice di aver lavorato gratuitamente preparando, in seguito, un dossier per la candidatura e promuovendo alcuni appuntamenti sportivi.

Briolini: c’era un’altra offerta». «La mia prestazione», ha continuato Briolini, «prevedeva un compenso di 30 mila euro lordi (ominicomprensivi di ritenute d’acconto e Inps e spese vive sostenute) più Iva». Il 26 maggio 2010 si forma il comitato promotore per Pescara 2012, Briolini inizia a lavorare gratuitamente, ad agosto parte il suo contratto e a fine novembre il titolo viene vinto. C’erano state altre offerte per quell’incarico? E’ la stessa Briolini a ricordare: «Ho saputo tramite un’altra persona, un ingegnere, che tra settembre e dicembre 2009 al dirigente sportivo Tommaso Vespasiano era pervenuta una proposta da parte della società Oiko che si occupa della gestione di eventi sportivi. Proposta di progetto che, nonostante l’avessi richiesta direttamente a Vespasiano, non mi è stata fatta vedere. Non ricordo di averne parlato direttamente con il sindaco, ma con Ricotta che mi diceva che si sarebbe interessato. Ricevetti poi una telefonata di lamentela da Vespasiano che mi diceva che aveva ricevuto la visita dell’ingegnere che avrebbe voluto visionare il progetto della Oiko. Vespasiano mi chiamò dicendomi che quelle cose erano riservate e che non era suo compito dare informazioni di quel tipo. Non ricordo», ha concluso Briolini, «di aver telefonato direttamente al sindaco Mascia per informarlo, ma anche se fosse stato così la risposta di Mascia sarebbe stata sicuramente di fare riferimento all’assessore Ricotta e a Vespasiano perché lui non poteva occuparsi di beghe di questo tipo». Ed è su questo nuovo aspetto che gli inquirenti faranno luce.

©RIPRODUZIONE RISERVATA