Pescara, addio a Stelvio Papa capostipite dei balneatori

Papà del noto cabarettista Marco, aveva 86 anni: per oltre mezzo secolo ha guidato lo stabilimento che portava il suo nome. Funerali questa mattina alle 10 a Sant’Andrea

PESCARA. Il pezzo di spiaggia, di concessione, l’aveva ereditato dai genitori, proprietari della Sirenetta, nel 1946, quando tirò su due casotti in legno e fondò il suo stabilimento, lo “Stelvio Beach”. Per le generazioni di pescaresi che un’estate dopo l’altra sono cresciuti su quel tratto di mare in pieno centro, all’altezza di via Galilei, Stelvio Papa era proprio Stelvio beach, severissimo balneatore d’altri tempi che se ne infischiava di attrarre clienti. E anzi, se era il caso gli faceva anche due strilli.

Un personaggio, Stelvio Papa. È morto ieri mattina, poco dopo le sette, a 86 anni lasciando alla moglie Anna e ai figli Marco, Paolo e Danila gli insegnamenti e i ricordi di tutta una vita. «È stato un padre severo», ricorda commosso il figlio Marco, cabarettista famoso per i suoi doppiaggi in chiave comica, «ma comunque gioioso. Ha mantenuto una famiglia e già questo basta per quello che può volere un figlio».

Un pescarese doc, Stelvio Papa, che della sua pescaresità andava talmente fiero da dire, come racconta ancora il figlio Marco, «di Pescara sono rimasto io e il cesso della stazione».

Nato e vissuto in quella che oggi si chiama via Carlo Poerio, ma che un tempo era via Silvino Olivieri, Papa aveva avviato il suo stabilimento sul lungomare nord quando il marciapiedi della riviera finiva all’altezza dell’attuale Miramare e i balneatori, era la fine degli anni Quaranta, si contavano sulle dita di una mano. «Era l’epoca di Grazia la Marinara, che stava a Saturno o di Lello della Sirena», ricorda ancora Marco Papa, «di quando gli ombrelloni si smontavano tutte le sere, per rimetterli la mattina seguente, e a fine settembre si smontavano anche le cabine di legno. Un’usanza, quella di togliere gli ombrelloni a fine giornata che aveva mantenuto fino alla fine degli anni Novanta solo Franco dell’Eden, oggi Panta rei». Un’altra epoca che con gli anni si è trasformata insieme con le abitudini dei pescaresi e che Stelvio Papa è riuscito a sostenere fino al 2003 quando ha passato il testimone ai tre figli.

«Papà ha avuto un modo tutto suo di guidare lo stabilimento, perché era molto severo, un tipo coriaceo, con un modo di fare che non piaceva a tutti. C’era chi non lo sopportava e chi invece sì. Ma con il passare degli anni non si trovava più, troppo permissivismo secondo lui. E ha ceduto le armi». Da allora, era il 2003, i tre figli sono andati avanti con un’altra società fino al 2008 quando l’ex Stelvio Beach, divenuto Sole Luna è passato definitivamente di mano. Questa mattina alle 10, nella chiesa di Sant’Andrea, il funerale. (s.d.l.)

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