Pescara, braccio di ferro sul mercatino, e la città perde 5 milioni

Scaduto a mezzanotte il termine per votare il bilancio e ottenere i fondi. Raggiunto un accordo solo con Teodoro, ma non con il centrodestra e M5S

PESCARA. Il mercatino dei senegalesi e, forse, anche l’ex filanda Giammaria hanno fatto perdere alla città quasi 5 milioni di euro. La corsa contro il tempo per votare il bilancio entro la mezzanotte di ieri, per poter ottenere dal governo il permesso di utilizzare il Fondo sperimentale di riequilibrio, bloccato dal 2013, si è rivelata inutile. L’amministrazione comunale non è riuscita a far approvare in tempo il documento contabile e, quindi, si è preclusa la possibilità di ottenere quell’agevolazione, riservata ai Comuni virtuosi, che avrebbe consentito all’ente di poter aumentare le spese correnti di quasi 5 milioni di euro. A mezzanotte la maggioranza ha applaudito in segno di scherno l’opposizione additata come responsabile di aver fatto perdere i soldi alla città. Deluso l’assessore al bilancio Giuliano Diodati: «Abbiamo perso una grossa opportunità».

Dopo una giornata di febbrili trattative, tutti i tentativi portati avanti dall’assessore sono clamorosamente naufragati di fronte a una posizione oltranzista dei consiglieri del centrodestra. L’amministrazione comunale, dopo grandi sforzi, è riuscita a concludere solo un accordo con la Lista Teodoro che sembrava, fino a sera, irraggiungibile. E la trattativa che era apparsa meno complicata, quella con il centrodestra, si è rivelata invece impossibile. La maggioranza si è trovata di fronte a un muro. Pur mostrandosi aperta ad accogliere alcune delle richieste, l’opposizione si è dimostrata intransigente (si è parlato di Guerino Testa più di altri) su alcuni punti considerati imprescindibili, tra cui le risorse per Pescara inserite nel Masterplan regionale e da dirottare per le priorità, come la manutenzione delle strade; lo stop alla realizzazione del mercatino etnico nel sottopasso di via Ferrari; la ricostruzione dell’ex filanda Giammaria che comporterebbe la cementificazione del parco di via Pasolini. Su queste questioni, stando a quanto riferito da fonti bene informate, si sarebbe arenata la trattativa con il centrodestra. Così, l’opposizione è andata avanti per tutta la notte discutendo gli emendamenti presentati, prima al Piano triennale delle opere pubbliche e, poi, al bilancio. Complicato è sembrato anche il dialogo con il Movimento 5 Stelle, cui la maggioranza ha proposto di modificare una loro mozione che impegnava la giunta a richiedere alla Regione il dirottamento dei 12 milioni di euro, destinati alla riqualificazione delle aree di risulta, per interventi antisismici nelle scuole della città. Diverso lo scenario apparso in mattinata. La Lista Teodoro aveva mostrato i muscoli, rallentando con le sue centinaia di emendamenti i lavori del consiglio fino a bloccarli. Il capogruppo Piernicola Teodoro e il consigliere Massimiliano Pignoli sono andati avanti intervenendo su ogni proposta di modifica al Piano triennale, propedeutico all’approvazione del bilancio. In mattinata, Pignoli era stato protagonista di un duro attacco nei confronti del sindaco Marco Alessandrini. «Sindaco, lei non si è mai fatto vedere nelle periferie», ha detto, «noi abbiamo contribuito a far eleggere un sindaco che si è dimostrato un incapace». Pronta la reazione degli assessori a difesa del primo cittadino. «Se voi la pensate così perché non abbandonate la maggioranza e andate all’opposizione?».

Poi, la svolta in serata. Dopo una lunga trattativa, la maggioranza ha accolto le richieste della lista civica anche se alcuni consiglieri della coalizione hanno criticato l’accordo, al punto da costringere la Lista Teodoro a riscriverlo cancellando gli importi (300mila e 150mila euro) destinati al progetto «Mi impegno per Pescara» e alle borse di studio.

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