Pescara Città dello Sport, Mascia difende Cardelli ma non dà spiegazioni

Polemiche per l’incarico alla moglie dell’assessore. Silenzio del sindaco sui costi
PESCARA. Mascia non dà spiegazioni sui 110mila euro versati dal Comune fino ad oggi per il titolo di Città europea dello sport 2012. I documenti e le fatture delle spese sostenute finora, richiesti più volte dall'opposizione e da una parte della maggioranza, rimangono riservati.
In compenso, il sindaco è intervenuto ieri per difendere l'assessore al commercio, di Pescara futura, Stefano Cardelli all'indomani della richiesta delle sue dimissioni, avanzata da Fli. L'assessore è finito nell'occhio del ciclone per l'incarico affidato l'anno scorso a sua moglie Lara Renzetti dall'agenzia Mirus - incaricata a sua volta dal comitato promotore per organizzare l'evento da 11.500 euro - per l'allestimento dei tavoli del gran gala, che si è svolto nella sala consiliare del Comune, in occasione della visita della commissione Aces a Pescara per la candidatura al titolo di Città europea dello sport. Incarico che Fli ha giudicato «politicamente censurabile».
Di tutt'altro parere Albore Mascia, che ha definito la polemica «una bega da quattro soldi». «Rivela la bassezza del dibattito politico locale», ha detto il primo cittadino, «forse, dovremmo tutti cominciare a darci una regolata e riportare il confronto su un livello più elevato, degno di quella città che riteniamo avere un respiro europeo». Il sindaco ha poi affrontato la questione della differenza con Firenze, che ha speso solo 1.900 euro per ottenere lo stesso titolo di Città europea dello sport 2012. «E' probabile che Pescara abbia speso più di Firenze per candidarsi e ottenere il titolo», ha osservato, «ma è anche vero che Pescara non ha la fortuna di essere una città storica, di arte, cultura e fama come Firenze. Dunque, il capoluogo adriatico ha avuto la necessità, comprensibile da chiunque, di promuovere la propria immagine per accreditarsi a livello internazionale. E quella promozione ha comportato costi, che però ci hanno consentito di avere un ritorno in termini di eventi come la partita della Nazionale italiana, o come la tappa mondiale dell'Iron man, prevista di nuovo a giugno 2012».
Mascia ha poi parlato della polemica sull'incarico alla moglie dell'assessore Cardelli. «Se l'unico problema di una parte dell'Udc, di Fli e del Pd si riduce a chi prepara quattro centritavola floreali per la cena», ha fatto notare, «credo che il livello della contrapposizione politica sia arrivato così in basso che, forse, tutti dovremmo darci una regolata». Per il capogruppo di Pescara futura Amedeo Volpe, la richiesta di dimissioni di Cardelli «è un tentativo di strumentalizzazione messo in atto da Fli». Ma né sindaco, né assessore comunale allo sport Nicola Ricotta parlano di spese. Un mare di soldi pubblici versati al comitato promotore di cui Mascia e Ricotta sono, rispettivamente, presidente e vice presidente. Ieri, in proposito, l'assessore provinciale allo sport Aurelio Cilli, anche lui componente del comitato, ha rivelato che la Provincia ha versato l'anno scorso 10.000 euro, cui si aggiugono i 110.000 del Comune, 30.000 della Camera di commercio e 77.400 forniti dal Coni sottoforma di servizi. Totale 227.400 euro.
Dove sono finiti tutti questi soldi pubblici? E' quanto continua a chiedersi il capogruppo di Idv Adelchi Sulpizio. «La cosa che lascia più sconcertati», ha affermato, «è il silenzio assordante di Mascia che, nella sua qualità di sindaco e di presidente del comitato organizzatore, non trova l'esigenza di fare chiarezza su una situazione che, ogni giorno che passa, diventa sempre più misteriosa».
In compenso, il sindaco è intervenuto ieri per difendere l'assessore al commercio, di Pescara futura, Stefano Cardelli all'indomani della richiesta delle sue dimissioni, avanzata da Fli. L'assessore è finito nell'occhio del ciclone per l'incarico affidato l'anno scorso a sua moglie Lara Renzetti dall'agenzia Mirus - incaricata a sua volta dal comitato promotore per organizzare l'evento da 11.500 euro - per l'allestimento dei tavoli del gran gala, che si è svolto nella sala consiliare del Comune, in occasione della visita della commissione Aces a Pescara per la candidatura al titolo di Città europea dello sport. Incarico che Fli ha giudicato «politicamente censurabile».
Di tutt'altro parere Albore Mascia, che ha definito la polemica «una bega da quattro soldi». «Rivela la bassezza del dibattito politico locale», ha detto il primo cittadino, «forse, dovremmo tutti cominciare a darci una regolata e riportare il confronto su un livello più elevato, degno di quella città che riteniamo avere un respiro europeo». Il sindaco ha poi affrontato la questione della differenza con Firenze, che ha speso solo 1.900 euro per ottenere lo stesso titolo di Città europea dello sport 2012. «E' probabile che Pescara abbia speso più di Firenze per candidarsi e ottenere il titolo», ha osservato, «ma è anche vero che Pescara non ha la fortuna di essere una città storica, di arte, cultura e fama come Firenze. Dunque, il capoluogo adriatico ha avuto la necessità, comprensibile da chiunque, di promuovere la propria immagine per accreditarsi a livello internazionale. E quella promozione ha comportato costi, che però ci hanno consentito di avere un ritorno in termini di eventi come la partita della Nazionale italiana, o come la tappa mondiale dell'Iron man, prevista di nuovo a giugno 2012».
Mascia ha poi parlato della polemica sull'incarico alla moglie dell'assessore Cardelli. «Se l'unico problema di una parte dell'Udc, di Fli e del Pd si riduce a chi prepara quattro centritavola floreali per la cena», ha fatto notare, «credo che il livello della contrapposizione politica sia arrivato così in basso che, forse, tutti dovremmo darci una regolata». Per il capogruppo di Pescara futura Amedeo Volpe, la richiesta di dimissioni di Cardelli «è un tentativo di strumentalizzazione messo in atto da Fli». Ma né sindaco, né assessore comunale allo sport Nicola Ricotta parlano di spese. Un mare di soldi pubblici versati al comitato promotore di cui Mascia e Ricotta sono, rispettivamente, presidente e vice presidente. Ieri, in proposito, l'assessore provinciale allo sport Aurelio Cilli, anche lui componente del comitato, ha rivelato che la Provincia ha versato l'anno scorso 10.000 euro, cui si aggiugono i 110.000 del Comune, 30.000 della Camera di commercio e 77.400 forniti dal Coni sottoforma di servizi. Totale 227.400 euro.
Dove sono finiti tutti questi soldi pubblici? E' quanto continua a chiedersi il capogruppo di Idv Adelchi Sulpizio. «La cosa che lascia più sconcertati», ha affermato, «è il silenzio assordante di Mascia che, nella sua qualità di sindaco e di presidente del comitato organizzatore, non trova l'esigenza di fare chiarezza su una situazione che, ogni giorno che passa, diventa sempre più misteriosa».
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