Pescara, continua la protesta dei negozianti

Vetrine senza luci per due settimane. «Viabilità da cambiare»
PESCARA. Vetrine spente in centro per il secondo giorno di fila. La protesta dei commercianti del quadrilatero corso Vittorio, viale Muzii, riviera e lungofiume Paolucci registra un aumento delle adesioni dei negozianti che hanno deciso di abbassare le luci dopo la chiusura.
Complessivamente, sono 110 i titolari degli esercizi commerciali che hanno aderito all'iniziativa lanciata dall'associazione "Via Roma-Portici" contro la nuova viabilità cittadina. «Abbiamo bisogno di progetti lungimiranti», sottolinea Simona Cavalazzi, titolare di Jeunesse in via Fabrizi, «e non vogliamo essere preda degli esperimenti del Comune sul traffico e sulla viabilità. Non si può chiudere il centro senza creare parcheggi. Quindi caleremo le serrande anche stasera (ieri, ndc). E lo faremo per le prossime due settimane, con la speranza di sbloccare questa dannosa e antipatica situazione».
In attesa dell'incontro dei commercianti con l'assessore al Traffico Berardino Fiorilli, che si terrà tra una quindicina di giorni, la speranza dei negozianti è che «con una protesta civile l'amministrazione si convinca a ritornare sulle sue scelte e riaprire alle auto via Regina Margherita», dice Fabrizio Corazzini, presidente dell'associazione che ha ideato la singolare protesta. Il nuovo piano traffico va a colpire maggiormente le piccole attività commerciali, gli alimentari, i bar e i tabacchi che basano molte delle proprie entrate su una clientela mordi e fuggi. Oltre alla realizzazione di aree di sosta, le richieste dei commercianti spaziano da un maggiore controllo da parte delle forze ad aiuole e giardini più puliti.
L'assessore Fiorilli tenta di rassicurare i commercianti con 265 nuovi posti nell'area di risulta che saranno pronti a breve, ma dall'opposizione arriva la proposta di Stefano Casciano, segretario cittadino del Pd. «Perché non si pensa di renderli gratuiti fino a quando non ci sarà un servizio di trasporto pubblico adeguato?», dice Casciano, «chiedere a un cittadino di sborsare 2,50 euro per un paio d'ore di shopping nel centro della città non è accettabile e bisogna concedere un'alternativa concreta e immediata».
Complessivamente, sono 110 i titolari degli esercizi commerciali che hanno aderito all'iniziativa lanciata dall'associazione "Via Roma-Portici" contro la nuova viabilità cittadina. «Abbiamo bisogno di progetti lungimiranti», sottolinea Simona Cavalazzi, titolare di Jeunesse in via Fabrizi, «e non vogliamo essere preda degli esperimenti del Comune sul traffico e sulla viabilità. Non si può chiudere il centro senza creare parcheggi. Quindi caleremo le serrande anche stasera (ieri, ndc). E lo faremo per le prossime due settimane, con la speranza di sbloccare questa dannosa e antipatica situazione».
In attesa dell'incontro dei commercianti con l'assessore al Traffico Berardino Fiorilli, che si terrà tra una quindicina di giorni, la speranza dei negozianti è che «con una protesta civile l'amministrazione si convinca a ritornare sulle sue scelte e riaprire alle auto via Regina Margherita», dice Fabrizio Corazzini, presidente dell'associazione che ha ideato la singolare protesta. Il nuovo piano traffico va a colpire maggiormente le piccole attività commerciali, gli alimentari, i bar e i tabacchi che basano molte delle proprie entrate su una clientela mordi e fuggi. Oltre alla realizzazione di aree di sosta, le richieste dei commercianti spaziano da un maggiore controllo da parte delle forze ad aiuole e giardini più puliti.
L'assessore Fiorilli tenta di rassicurare i commercianti con 265 nuovi posti nell'area di risulta che saranno pronti a breve, ma dall'opposizione arriva la proposta di Stefano Casciano, segretario cittadino del Pd. «Perché non si pensa di renderli gratuiti fino a quando non ci sarà un servizio di trasporto pubblico adeguato?», dice Casciano, «chiedere a un cittadino di sborsare 2,50 euro per un paio d'ore di shopping nel centro della città non è accettabile e bisogna concedere un'alternativa concreta e immediata».
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