Pescara in A, in arrivo 22 milioni dai diritti tv

22 Maggio 2012

Ecco come avviene la ripartizione con l'applicazione della legge Melandri

PESCARA. Con la serie A, il Pescara si è assicurato oltre venti milioni di euro per il prossimo campionato. I soldi arriveranno dalla ripartizione della vendita collettiva dei diritti tv. In base a una prima previsione, i biancazzurri dovrebbero incassare una cifra che oscilla tra i 22 e i 25 milioni di euro (il Novara ha preso 22milioni e 700mila euro). Niente male, pensando che il torneo appena vinto è costato "solo" 11 milioni. Nel 2009 si è fatta l'asta per il biennio 2010-12, che per la prima volta applicava la cosiddetta legge Melandri sulla vendita collettiva dei diritti tv. In base a questa norma, la Lega serie A vende i pacchetti di tutto il campionato (vari pacchetti, ma quello importante è ovviamente legato alle dirette di Sky e Mediaset) e poi li ripartisce al proprio interno, dedotta di una quota che va alla mutualità, ai campionati minori. I diritti in base a questa norma vengono ripartiti così: 40% in parti uguali, 30% in base ai risultati sportivi (10% la storia dal Dopoguerra ad oggi, 15% i risultati degli ultimi 5 anni, 5% il piazzamento del campionato in corso, cioè il prossimo), 30% in base al bacino d'utenza (5% la popolazione residente nel comune, 25% il numero di tifosi).

Poi in concreto i club hanno "litigato" per due anni su come calcolare i tifosi, perché ognuno voleva l'applicazione del criterio migliore per sé. Ora per il prossimo triennio la torta diventa di oltre 1 miliardo di euro l'anno. Più precisamente 1.638 milioni da Sky per il triennio, 804 milioni da Mediaset per 12 squadre a scelta per il triennio, cifre già vendute.

Quindi 2,4 miliardi, circa 800 milioni l'anno, cui vanno aggiunti altri pacchetti ancora da piazzare: highlights, repliche, sintesi, interviste a pagamento, diritti in chiaro, diritti radio, e soprattutto dirette degli otto club di un secondo canale digitale terrestre.

L'anno scorso li prese Dahlia che poi è fallita. Perciò una cifra finale non c'è.

Vorrebbe dire che ogni club avrebbe 20 milioni garantiti (il 40%, quello da ripartire in parti uguali), più la fetta di tifosi e storia del club.

Il Pescara potrebbe puntare ad avere 22-25 milioni. Molto dipenderà anche da altri fattori: innanzitutto, la terza squadra che salirà in A.

Per esempio, il Torino come storia, come città, come tifosi, ha un peso diverso di Sassuolo o Verona. Banalmente: se sale il Sassuolo, il Pescara ha più soldi. E poi c'è il piazzamento dell'anno prossimo che da solo vale il 5 per cento della torta. Per fare un ragionamento approssimativo, sempre considerando come base 1 miliardo di euro: chi arriva ultimo prende 200 mila euro, chi penultimo 400, chi terzultimo 600, fino a chi vince lo scudetto che prende, solo per il tricolore, oltre 2 milioni. Il Delfino è pronto per aprire le casse. (l.d.m.)

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