Pescara, le tasse della Provonciaaumento del 50% sui passi carrabili

La giunta provinciale ha deciso di aumentare la tassa del 50 per cento. Aumenta anche l'assicurazione auto arriva la stangata su accessi e passi carrabili. De Luca: "A Pescara questi canoni sono già cari vanno rivisti"

PESCARA. Tra le tasse che pioveranno sulla testa dei pescaresi con il nuovo anno, insieme all'aumento dell'assicurazione auto arriva la stangata su accessi e passi carrabili. La giunta provinciale ha deciso di aumentare la tassa del 50%.

«I passi carrabili a Pescara sono già cari», afferma Giorgio De Luca presidente del consiglio provinciale, «forse questa cosa andrà rivista, ma da qualche parte bisognerà comunque prendere i soldi che mancano». Il canone provinciale sull'occupazione degli spazi pubblici (Cosap) lieviterà del 50 per cento. La maggiorazione investirà oltre ad accessi e passi carrabili, le occupazioni temporali del suolo, quelle permanenti come le tende, le auto adibite a trasporto pubblico, e poi cavi, condutture, funivie, distributori di carburanti e tabacchi.

La delibera con le nuove tasse e il documento contabile verranno sottoposti nelle prossime settimane all'esame del consiglio per il varo definitivo. In quella sede forse interverrà De Luca, che ieri, insieme al presidente della Provincia Guerino Testa, ha partecipato all'incontro romano dell'Unione delle province italiane.

Testa, che aveva annunciato nuove tasse in vista dei tagli previsti nella manovra del governo Monti, torna invece sui propri passi. «No a nuove tasse», afferma, «razionalizzeremo ulteriormente i costi. In ogni caso il bilancio deve passare ancora in consiglio e potrebbe subire variazioni ed emendamenti».

Sembra che la stangata dalla Provincia si fermerà qui. Ricapitolando, gli automobilisti pagheranno di più l'imposta sulle assicurazioni per la responsabilità civile (Rca), l'aliquota passa dal 12,5 per cento al 16 (il massimo consentito dalla legge); il Cosap aumenterà del 50 per cento; i permessi per alcuni servizi idrici diventano a pagamento. «Non ho mai condiviso questi aumenti, soprattutto per quanto riguarda l'Rca», commenta Vittorio Catone, presidente della commissione bilancio, «ma nel 2012 subiremo altri tagli dallo Stato ed esiste una possibilità su 100 che riusciremo a trovare altre soluzioni, non ci resta che tagliare le spese di riscaldamento delle strutture provinciali», continua l'esponente del Pdl, «d'altra parte sono favorevole anche all'abolizione delle Province, le loro competenze possono essere demandate, ma occorre un processo di qualche anno».

Qualche dubbio ce l'ha anche Francesco Cola, capogruppo di Pescara Futura, secondo cui sarebbe meglio attendere un po'. «Siamo ancora agli inizi del bilancio, potremmo pensarci su fino a gennaio», dice, «in questa fase non si tratta più di fare politica, dobbiamo essere tecnici. La nostra predisposizione è quella di guardare i conti, e i soldi dell'Rca sono provvidenza per le spese correnti, soldi freschi che possiamo spendere in questo ultimo anno di governo provinciale. Se l'anno scorso abbiamo fatto la scelta di non aumentare, quest'anno non se ne parla».

Non condivide affatto Antonio Castricone del Pd: «Sono aumenti del tutto ingiustificati rispetto alla necessità del bilancio della Provincia, e tutto prima ancora di conoscere gli ulteriori tagli dei trasferimenti statali».

«Non programmano, rincorrono», rincara Attilio Di Mattia dell'Idv, «mi chiedo come mai si scelga di aumentare Rca e canoni di occupazione quando non vengono usate tutte le metodologie dei flussi di cassa. In Provincia ad esempio non c'è un inventario sulla cartellonistica e così vengono perse le possibilità di affittare spazi pubblicitari e quindi di guadagnare soldi». Tasse necessarie ma sofferte per Angelo Faieta, capogruppo del Pdl, secondo cui «questi piccoli aumenti scaturiscono dalla necessità di far quadrare i conti, ma per noi è una sofferenza».

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