la denuncia

Pescara, le truffe dei falsi volontari: occhio a chi date i soldi

Massimo Parenti dell’Agbe denuncia: "Danneggiati dagli impostori che speculano sui malati". Parte la campagna tra i negozianti: controlli sui documenti di chi cerca fondi

PESCARA. Occhio a chi date i vostri soldi: «In giro è pieno di falsi volontari». Lo dice Massimo Parenti, presidente dell’Agbe, un’associazione nata 15 anni fa da un gruppo di genitori di bambini colpiti da malattie leucemiche. Dal 2000, l’Agbe si batte per «migliorare la qualità della vita» dei bambini ricoverati nei reparti oncoemalogici sostenendo le loro famiglie. È un lavoro che dura 365 giorni all’anno. Ma la solidarietà dell’Agbe e di tutte le altre associazioni che si impegnano nel volontariato è messa a rischio dai truffatori: sono un esercito gli impostori che chiedono soldi, in strada, nei negozi e nei centri commerciali, per finte associazioni. Inventano una storia per mettere le mani sui soldi delle persone che si lasciano intenerire. Ormai, Parenti li riconosce con uno sguardo anche perché, dice, «i volontari, quelli veri, non chiedono soldi ai semafori». Parenti – uno che dal niente è riuscito ad aprire in via Rigopiano la casa alloggio Trenta Ore per ospitare gratis le famiglie dei bambini ricoverati – chiede la stessa «attenzione» ai cittadini e ai commercianti. Anche perché, sottolinea, «non siamo tutelati da Comune e Regione». Alle feste di Natale manca poco e a Pescara potrebbero arrivare ancora più truffatori capaci di speculare anche sui bambini malati di leucemia pur di raggirare le persone. «Prima di dare dei soldi in beneficenza è necessario fare delle verifiche», avverte il presidente dell’Agbe, «fate domande». Basta una telefonata al Csv (Centro servizi per il volontariato) che ha dato la sua disponibilità a smascherare i truffatori: 085.2924249. Per alzare la guardia, Parenti ha chiesto la collaborazione dei commercianti e l’ha ottenuta: la Confesercenti e la Cna chiederanno ai loro iscritti di fare controlli sui volontari che si presentano nelle attività.

«Se bussano alla vostra porta chiedendovi 5 euro per comprare un’ambulanza, state attenti», dice Gianni Taucci, direttore Confesercenti e presidente del comitato vestino della Croce rossa, «un’ambulanza non si compra così. Alzare i controlli significa ottimizzare la beneficenza».

«In un momento di crisi con le risorse per il sociale sempre più centellinate», dice Carmine Salce, direttore della Cna, «è giusto fare maggiore controlli per aiutare il volontariato vero».

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