Pescara: lo chiama Frankenstein, lui lo accoltella al collo

Tentato omicidio in via Del Circuito, arrestato (ai domiciliari) pittore edile dopo avere ferito un muratore: era esasperato dalle continue prese in giro

PESCARA. Per prendere in giro un conoscente, lo chiamava Frankenstein. Una volta, due, e poi ancora, senza mai rendersi conto di esagerare, scatenando sempre battibecchi. Quando l'altro gli ha chiesto di chiarire questa faccenda a quattr’occhi, si è passati dallo sfottò alla violenza fisica, e l'uomo deriso è stato addirittura accoltellato al collo, tanto che è finito in ospedale con una prognosi di trenta giorni.
L'aggressore, invece, L.S. le iniziali del nome, di 44 anni, di professione pittore edile, è stato arrestato per tentato omicidio aggravato e sottoposto ai domiciliari.

La vicenda nasce la notte del 31 maggio, quando si verifica il fatto di sangue. La vittima, C.R., un muratore di Pescara, incontra L.S. in un circolo privato vicino a via Del Circuito, non distante dall'ospedale. Ancora una volta, come è già successo in passato, l'altro lo prende in giro per il suo aspetto fisico, e lo chiama Frankenstein.
Ma lui non la prende bene, ne nasce una discussione e, sentendosi deriso, chiede di chiarire questo aspetto fuori dal circolo. Una volta all'esterno della struttura, la coppia si apparta in un vicolo, per parlare. La vittima delle continue prese in giro vuole mettere fine a una situazione che gli crea fastidio ma, anziché chiarire le cose e chiudere la discussione a suo favore, il malcapitato viene aggredito fisicamente, così come sarà ricostruito in un secondo momento dalla polizia.
L.S. estrae dalla tasca un coltello e colpisce l'altro al collo, per poi allontanarsi, lasciandolo dì. Un passante si accorge che il muratore è ferito e chiede al 118 di intervenire per soccorrere e far trasportare quell'uomo in ospedale.
Lì, dopo i primi accertamenti, viene ricoverato e giudicato guaribile in un mese, avendo riportato una ferita d’arma bianca al collo, e sempre in ospedale riferisce in prima battuta l'accaduto al personale del posto di polizia (coordinato da Roberto Piserchia) che segnala l'episodio alla squadra mobile (diretta da Dante Cosentino).
E così, una volta emerso l'episodio di violenza, prendono il via le indagini per risalire al responsabile fino ad arrivare all'arresto di ieri, sempre ad opera della Mobile, coordinata da Mauro Sablone.
Per arrivare a L.S., gli investigatori ascoltano la vittima e raccolgono la sua testimonianza sulla lite della sera prima e vengono a conoscenza anche dei dissapori precedenti e delle altre discussioni, avvenute sempre con la stessa persona.
Gli uomini della Mobile raggiungono anche il circolo, con il personale della polizia scientifica, che trova ed esamina le tracce di sangue e acquisisce le immagini delle telecamere di un locale vicino al punto dell'accoltellamento.
Proprio il sistema di videosorveglianza si rivela prezioso per avvalorare la versione della vittima, perché le immagini raccontano che cosa è accaduto. E si chiude il cerchio delle indagini. A quel punto, la polizia informa il sostituto procuratore Andrea Papalia, che chiede l'arresto dell'indagato e il giudice per le indagini preliminari Elio Bongrazio, ritenendo sussistenti gravi indizi di colpevolezza in capo a L.S. e il pericolo di reiterazione del reato, dispone gli arresti domiciliari.

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