Pescara, mille euro per la valigia smarrita 

Causa legale contro la compagnia aerea vinta dall’ex difensore biancazzurro Emanuele Pesoli

PESCARA. Ci sono voluti oltre due anni e una causa davanti al giudice di pace di Pescara, per ottenere il risarcimento del danno per lo smarrimento di una valigia, ma alla fine la famiglia di Emanuele Pesoli (foto), ex giocatore del Pescara ed ex vice allenatore dei biancazzurra quando c’era Pillon alla guida della squadra, ha ottenuto un congruo riconoscimento in denaro.

La vicenda risale al settembre del 2017 quando la moglie di Pesoli e il figlio si imbarcano dall’aeroporto Costa Smeralda di Olbia diretto all'aeroporto d'Abruzzo di Pescara. Avevano regolarmente imbarcato la loro valigia, ma dopo l’atterraggio hanno invano atteso che il nastro trasportatore la tirasse fuori dalla stiva. Era scomparsa. Un incidente non certo raro durante i viaggi e soprattutto d’estate, ma pur sempre una spiacevole sorpresa per qualsiasi viaggiatore. Dopo le lamentele e i reclami formalizzati con l’apposito modello, la compagnia aerea Mistral Air del gruppo Poste italiane, offrì alla signora Pesoli un risarcimento di 400 euro in base al regolamento che ogni viaggiatore accetta al momento dell’acquisto del biglietto. Somma che però la signora non ha voluto accettare in quanto la valigia, con il suo contenuto, a detta sua, aveva un valore notevolmente superiore e conteneva capi di abbigliamento suoi e del figlio.
La storia finisce quindi davanti al giudice di pace _ con la signora Pesoli assistita dall'avvocato Claudio Croce _ dove  Mistral air non compare e così il giudice emette la sentenza di condanna nei suoi confronti. Il giudice ha escluso il danno non patrimoniale lamentato dai ricorrenti e, quanto al danno patrimoniale, ha evidenziato in sentenza la mancanza di una qualsiasi dichiarazione di valore al momento dell’imbarco e il fatto che nel corso del giudizio non è stata offerta alcuna prova in ordine ai beni contenuti all’interno del bagaglio smarrito e al loro valore. Risultavano depositati solo scontrini fiscali relativi però alle spese sostenute dopo il volo di andata per l’acquisto di vestiario e altro materiale per un totale di 506 euro, oltre ai 229 euro del valore della valigia. Nonostante tutto il giudice è andato oltre il regolamento Mistral e ha liquidato alla ricorrente il danno patito da entrambi i viaggiatori, anche se per una sola valigia. E così ha deciso di liquidare 500 euro a testa per la madre e per il figlio, oltre alle spese legali e processuali. (m.c.)
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